
La Regione vara il progetto pilota Continuità assistenziale ostetrica: la prima visita domiciliare dopo il parto. Prevede la...
La Regione vara il progetto pilota Continuità assistenziale ostetrica: la prima visita domiciliare dopo il parto. Prevede la presenza di un’ostetrica a casa delle donne nei primi giorni dopo la nascita. L’iniziativa nasce per accompagnare le famiglie in una fase delicata come il rientro a casa con il neonato, garantendo non solo assistenza sanitaria, ma anche supporto emotivo e pratico. L’ostetrica potrà sostenere la neomamma nel prendersi cura della sua salute e nell’accudimento del neonato, ad esempio nella gestione dell’allattamento. Ma soprattutto sarà in grado di intercettare tempestivamente eventuali difficoltà fisiche, psicologiche o sociali, attivando gli specialisti competenti e favorendo così una genitorialità serena.
Il progetto permette altresì di valutare il contesto quotidiano in cui vive la famiglia. E anche se ci sono fattori che possono influenzare la salute come la sicurezza, l’igiene, gli stili di vita ambientali e se è presente un supporto familiare. Contribuisce così a creare una continuità assistenziale ostetrica più efficace e coordinata, integrando il percorso del parto in ospedale con la vita quotidiana della neo-famiglia. Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa inoltre abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e un supporto tempestivo anche nelle zone montane e periferiche, in aree geograficamente isolate che possono accentuare il senso di solitudine della mamma.
L’iniziativa ha dunque una forte valenza sociale, non si limita al controllo clinico, ma offre un sostegno completo alle famiglie, soprattutto nei casi di fragilità. La fase pilota durerà 12 mesi e prevede un finanziamento complessivo di 500mila euro.
S.V.