FULVIO D’ERI
Cronaca

Valdisotto, vita da sfollati: “Boato e paura, ma spero di tornare a casa mia”

Una donna racconta il maltempo e la colata di detriti dalla montagna: “Da piccola ho vissuto la tragedia della Va Pola, ricordo ancora quel boato”

I primi interventi di ripristino dell’area interessata dalla frana: 24 mezzi in azione

I primi interventi di ripristino dell’area interessata dalla frana: 24 mezzi in azione

Valdisotto (Sondrio) – La speranza è quella di rientrare in casa tra pochi giorni e di riprendere una vita normale. Questo il desiderio di una signora che lunedì sera, appena rientrata a casa dal lavoro in una località della Valdisotto, ha visto vicino alla sua abitazione scendere una colata di detriti e fango.

Istanti di paura ma anche di incredulità, con rumori che non si riescono a codificare e che solo più tardi si riesce a capire che provengono dal rotolamento a valle di sassi e fango. Momenti terribili, culminati con l’evacuazione e la sistemazione da parenti che dura tuttora. “Rientravo a casa da Cepina – racconta – e mi ricordo che la pioggia continuava ad aumentare. È stata una sorta di temporale fortissimo, il cielo continuava a scaricare grosse quantità di acqua. Poco dopo essere arrivata a casa, affacciandomi alla finestra, ho visto scendere dalla strada un ‘fiume’ color terra e lì ho capito che la situazione era grave. C’era qualcosa che non andava, quando l’acqua si colora così è chiaro che sta trasportando a valle della terra. Il versante è cominciato a franare, è stato un susseguirsi di boati e di scarico di materiale. Guardavamo in alto, vedevamo più o meno la zona dove si staccava il materiali”.

Poco dopo le case sono state evacuate. “Si, siamo stati sfollati, la speranza ovviamente è quella che la frana non venga a colpire te e le case ma in quei frangenti non hai tanto tempo per ragionare. Ci hanno fatti uscire, alcuni miei compaesani sono stati sistemati in un hotel a pochi chilometri di distanza, io ho scelto di andare a stare da parenti. Siamo ancora fuori casa, speriamo di rientrare. I tempi? Da un’ultima riunione parrebbe che nel giro di 4/5 giorni la zona potrebbe essere messa in sicurezza. Ci spero tanto, ma non ci resta che attendere comunicazioni ufficiali”.

Lì vicino, nel luglio del 1987, ci fu quella terribile e gigantesca frana della “Val Pola” che provocò la morte di 29 persone. Un ricordo ancora vivo nella popolazione che lunedì ha rivissuto il dramma di 38 anni fa. “Io nel 1987 ero piccola ma mi ricordo ancora il forte boato e i rumori scaturiti dalla frana della Val Pola”. Questa volta, per fortuna, non ci sono state vittime ma è chiaro che la paura ha rifatto capolino in molti abitanti. Tutti ora sperano nella messa in sicurezza di tutto il versante entro tempi ristretti e in opere definitive che permettano di vivere più tranquilli in caso dii forti piogge.