SARA BALDINI
Cronaca

Commozione a Valdisotto: gli sfollati delle frazioni di Tola e Aquilone tornano a casa dopo due mesi

Sessanta residenti di nuovo a casa. Erano dovuti andare via dopo le colate di detriti del 30 giugno. Resta tuttavia il problema del passaggio sulla Provinciale

Una famiglia rientra a casa dopo essere stata sfollata a causa delle colate di detriti scatenate dal temporale il 30 giugno

Una famiglia rientra a casa dopo essere stata sfollata a causa delle colate di detriti scatenate dal temporale il 30 giugno

Valdisotto ​​​​​​ (Sondrio) – “Erano contenti, qualcuno addirittura emozionato, con i lucciconi agli occhi, ma è più che comprensibile perché memori di quanto accaduto con la frana del 1987, tornare nelle proprie case vuol dire moltissimo”. All’indomani delle colate di detriti che il 30 giugno, scatenate da un violentissimo temporale, resero necessario sfollare una sessantina di residenti delle frazioni di Tola e Aquilone, il sindaco Alessandro Pedrini era stato categorico: potrebbe trattarsi di un periodo anche lungo, perché finché non avremo certezze sulle condizioni di sicurezza, gli abitanti non saranno fatti rientrare.

E così è stato, visto che soltanto a distanza di quasi due mesi il ritorno a casa dei residenti è stato completato. I primi venti, a fine luglio, sono stati quelli della frazione Tola. Mentre nei giorni scorsi è toccato alla restante quarantina, che vive ad Aquilone.

L’ordinanza del primo cittadino che di fatto ridisegna la cosiddetta “zona rossa“ è di venerdì ed è la diretta conseguenza della fine della maggior parte dei lavori di somma urgenza effettuati in queste settimane da Comune, Provincia e Anas. Nella fattispecie sono state realizzate opere di svaso del materiale depositato nei bacini dei torrenti Novalena e Solco, risagomature e pulizie degli alvei e formazione di contenimenti e scogliere di reindirizzamento delle portate.

Tutte opere, queste, che hanno riportato le condizioni di rischio per le abitazioni della zona del conoide del Novalena a quelle antecedenti i dissesti del 30 giugno e, dunque, posto fine all’estate fuori casa degli ultimi quaranta sfollati. “Per tornare alla normalità rimane comunque il problema del passaggio sulla Provinciale 27 nel tratto di Aquilone, tuttora interdetto ai non residenti – sottolinea Pedrini – Le colate hanno distrutto gran parte delle opere che proteggevano il transito: il monitoraggio per ora è una soluzione, ma temporanea. D’intesa con la Regione bisognerà definire come metterlo in sicurezza definitivamente, serviranno interventi importanti”. Insomma il peggio è passato, ma non è certo finita. “Ringrazio tutti gli enti, le forze dell’ordine e i volontari che ci hanno dato una mano e il prefetto Anna Pavone che coordina il Tavolo provinciale d’Emergenza ancora attivo – conclude Pedrini – È stato per tutti un periodo molto impegnativo e c’è ancora tanto da fare”.