
La piana dell’Alute a Bormio, per il sodalizio un’area verde da conservare e non da cementificare con la costruzione della tangenzialina dell’Alta Valle
A Bormio si parla di Olimpiadi e di promesse infrante. Organizzato dal centro culturale Oltre i Muri guidato da Angelo Costanzo, in collaborazione con il comitato in difesa per la piana dell’Alute di Bormio, l’incontro, dal titolo "Olimpiadi sostenibili una promessa infranta – La verità sulla piana dell’Aulte di Bormio", è in programma oggi all’istituto superiore Alberti. "Per fare chiarezza - dicono da Oltre i Muri - non siamo contrari alle Olimpiadi come evento sportivo, ma a quello che sono diventate, una gigantesca voragine di spesa pubblica, ad oggi, oltre 5 miliardi di euro. Utilizzare grandi eventi sportivi per realizzare opere infrastrutturali, volendo rispettare una tempistica dettata dall’apertura delle gare è stato un fallimento annunciato". Il sodalizio sottolinea i ritardi "delle opere previste al Trippi e alla Sassella, programmate con l’urgenza delle Olimpiadi, tirate fuori dai cassetti di Regione Lombardia con soluzioni molto discutibili, sono il fallimento di un modo di amministrate i grandi eventi". Le opere infrastrutturali previste a Sondrio e Montagna per la SS 38 non saranno pronte per i Giochi. "Un fallimento, ma anche un’opportunità. Vogliamo guardare il lato positivo, ora che non c’è più la scusa dell’urgenza olimpica, si utilizzi questo tempo per superare progettazioni discutibili". Oltre i muri ripropone la soluzione che prevede l’approdo della tangenziale fino alla località Fiorenza. E sull’Alute: "L’emblema negativo della legacy olimpica è sicuramente la realizzazione della tangenzialina nella piana".