
Alle 18 di domenica. le transenne sono state rimosse
Il Passo del Gallo di Livigno è stato riaperto in tempi record. Alle 18 di domenica, dopo aver avuto il via libera dai geologi, le autorità competenti hanno potuto aprire l’arteria stradale che porta alla Galleria del Munt la Schera e cioè al tunnel che collega Livigno alla Svizzera ed è il punto di accesso privilegiato per i turisti provenienti dall’Engadina, dall’Alto Adige e dal Trentino Alto Adige.
Tutto è tornato alla normalità dopo che nel tardo pomeriggio di Ferragosto, a causa di una potente bomba d’acqua che ha investito la zona del Fopel, è scesa una massa di detriti, acqua e fango costringendo le autorità, con in testa il sindaco di Livigno Remo Gali, a chiudere la strada. "Devo ringraziare veramente tutti gli operai delle imprese che hanno lavorato incessantemente, giorno e notte, per rendere possibile questa riapertura in tempi rapidi durante le festività di Ferragosto – dice il primo cittadino di Livigno Remo Galli -. Un ringraziamento anche a tutti quanti lavorano negli uffici tecnici comunali per il supporto. È stato un lavoro di squadra…". Vincente.
Resta però il fatto che, in caso di eccezionali bombe d’acqua come quella di Ferragosto (così come quelle del 2020 e del luglio del 2024), quel lato della montagna, posto sulla sinistra del lago di Livigno, può scaricare diverse migliaia di metri cubi di ghiaia che invadono inevitabilmente la carreggiata. Tanti sono stati i lavori effettuati e tanti quelli da fare. "La situazione, in caso di eventi estremi come la bomba d’acqua di Ferragosto, è assai complicata. Noi, anche negli anni scorsi, abbiamo effettuati parecchi lavori e devo dire che hanno funzionato, perché è grazie alle opere dell’anno scorso l’acqua e il fango sono defluiti, rimanendo nel vallo, senza provocare "l’effetto diga" e "salvando" la strada. Quel che è importante è che nessuno è rimasto coinvolto… Ora c’è un progetto per allungare la galleria del Dardaglino e far sì che la strada del Gallo sia ancora più sicura per chi dovesse transitare nel momento in cui dovessero malauguratamente verificarsi eventi come quelli di Ferragosto. Una frana che ha scaricato a valle qualcosa come 25.000 metri cubi di detriti".
Il lago sottostante fa da bacino di contenimento alle colate. Inerbire la montagna per frenare la discesa della ghiaia è però molto difficile, vista la composizione del versante.