
La scena dell'incidente; a sinistra, Beatrice Zaccaro
Sognava di diventare un’estetista Beatrice Zaccaro, la giovane canturina morta ad appena 17 anni in seguito a un incidente stradale la notte dello scorso 27 maggio a Seregno, dopo essere caduta dal motorino condotto da un coetaneo che aveva conosciuto proprio quella sera e con il quale stava raggiungendo alcuni amici dopo una serata trascorsa in compagnia.
La commozione dei compagni
Mentre il ragazzo alla guida dello scooter si è fatto solo alcuni graffi le conseguenze per Beatrice sono stati devastanti, nell’impatto con l’asfalto ha riportato lesioni gravissime al capo e nonostante il trasporto in condizioni disperate all’ospedale Niguarda di Milano non si è più ripresa. Anche se i corsi al Pbs di Monza si sono conclusi venerdì scorso i compagni di classe della giovane che tra poco dovranno sostenere gli esami di fine corso non solo hanno partecipato ai funerali della loro amica, la scorsa settimana a Cantù, ma lunedì hanno deciso di tornare in classe per ricordarla e renderle omaggio.
Il diploma sognato
Il sogno di Beatrice però si realizzerà, anche se simbolicamente, grazie alla dirigente scolastica Anna Del Prete che, d’accordo con tutto il corpo docente, ha deciso di consegnare il diploma alla famiglia della giovane. "Era una ragazza allegra, solare e vivace, ma anche precisa e puntuale - la ricorda la dirigente scolastica -. Quest’anno si era impegnata molto e non vedeva l’ora di sostenere l’esame finale, insieme alle sue compagne, per diplomarsi e diventare un’estetista. Per questo abbiamo deciso di consegnare l’attestato di conclusione degli studi alla sua famiglia".
Donati gli organi
Un modo per ricordarla in quello che amava fare di più e che presto sarebbe diventato il suo lavoro. Un sogno quello di Beatrice che proseguirà, idealmente, nelle persone che continueranno a vivere grazie ai suoi organi, donati per volontà dei genitori una volta che dall’ospedale è arrivata la notizia che purtroppo non c’era più nulla da fare. Grazie a lei quattro persone che erano malate hanno ritrovato la vita e la speranza in un futuro migliore.