
Il questore di Sondrio Sabato Riccio ha firmato il rinnovo del protocollo con il direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario Ida Maria Ada Ramponi
Ben venga il rinnovo del protocollo "Zeus" firmato dal questore di Sondrio, Sabato Riccio, e dal direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario Ida Maria Ada Ramponi. Promosso dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato e sottoscritto nel 2023 con validità biennale, "Zeus" finora si è dimostrato un modello d’azione innovativo ed efficace anche in provincia nei casi di violenza domestica, atti persecutori e revenge-porn, poiché mediante lo strumento dell’"ammonimento" da parte del questore consente di anticipare la soglia di tutela della vittima e intervenire sul maltrattante, prima che questi arrivi a condotte penalmente rilevanti.
Il caso più recente ha interessato un destinatario giovanissimo: un diciannovenne che ha reso la vita impossibile a una compagna di scuola. Fraintendendo il rapporto d’amicizia, il ragazzo ha iniziato ad avere comportamenti inappropriati e insistenti, mostrando segni di insofferenza al chiaro rifiuto palesato dalla giovane e arrivando, per questo, a postare numerosi messaggi dal contenuto ambiguo e allusivo sui profili social della compagna di classe e, ancor peggio, a creare falsi account con cui contattava gli amici e il fidanzato di lei. Quella che era diventata un’autentica persecuzione si è tradotta per la studentessa anche in un forte stato di ansia, tanto che ha deciso di non frequentare più un laboratorio pomeridiano, dopo che l’ammonito aveva iniziato a parteciparvi con l’intento di trascorrere del tempo con lei.
Ora al ragazzo è stato fissato un appuntamento presso il Centro per il trattamento condotte lesive e violente (Ctclv) istituito dall’Asst Valtellina e Alto Lario, per intraprendere il percorso (anonimo e gratuito) di presa di consapevolezza dei propri comportamenti e una migliore gestione degli stessi. Anche questo importantissimo passaggio fa parte delle azioni previste dal protocollo Zeus con il quale si garantisce, appunto, una risposta immediata e integrata ai fenomeni di violenza, intercettando e gestendo le condotte a rischio con approccio multidisciplinare, con l’obiettivo di ridurre i casi di recidiva. Le statistiche elaborate nelle province ove sono già attivi analoghi protocolli hanno dimostrato infatti un netto calo di "ricadute" da parte dei soggetti che hanno seguito il percorso trattamentale.