![Nicole Del Curto con una delle ragazze australiane che per prime l’hanno soccorsa Nicole Del Curto con una delle ragazze australiane che per prime l’hanno soccorsa](https://www.ilgiorno.it/image-service/version/c:MzY0YjlhNWMtMzk1OS00:ZGI5MTJi/nicole-del-curto-con-una-delle-ragazze-australiane-che-per-prime-lhanno-soccorsa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Nicole Del Curto con una delle ragazze australiane che per prime l’hanno soccorsa
Chiavenna (Sondrio) – ”Non è finita con le cure e gli interventi chirurgici. Ma ora sto meglio, dopo avere visto la morte in faccia, la sera del 23 novembre, schiacciata da un camion-pirata mentre in sella a un motorino. Mi trovavo a Bali per vivere il mio sogno di imparare a “guidare“ il surf in mezzo all’oceano. Se sono ancora viva lo devo, innanzitutto, a due ragazze australiane che, in vacanza in Indonesia come me, sono state le prime a soccorrermi in mezzo alla strada, dove stavo morendo dissanguata...".
Dopo il ricovero ospedaliero all’estero pagato grazie alla straordinaria raccolta fondi promossa dalla sua amica influencer Alessandra Somensi e il trasferimento in Italia, ora Nicole Del Curto, 22 anni, la ragazza di Chiavenna vittima alcuni mesi fa di un gravissimo incidente stradale nello Stato asiatico, è finalmente a casa.
Nicole, le prime fasi dei soccorsi sono state particolarmente difficili, vero?
"Le due ragazze che mi hanno soccorso hanno più volte provato a chiamare l’ambulanza, ma i soccorsi non arrivavano, peraltro una delle due è infermiera e si è quindi subito resa conto della gravità della situazione: così hanno fermato un taxi e mi hanno fanno portare all’ospedale pubblico di Jmbaran, a 20 minuti dal luogo dell’investimento, Ungasan. Mi mettono su un lettino, ma i sanitari, nonostante i ripetuti solleciti, non fanno nulla. Intanto io continuavo a perdere sangue, alla fine ben tre litri. Le australiane restano con me sette ore, finché riprendo un poco conoscenza e riesco a dare il numero di telefono di mamma Patrizia che chiamano subito. Lei si ricorda che le avevo parlato di Alessandra, da me conosciuta laggiù, e Ale decide, a sue spese, di farmi trasferire subito all’ospedale privato di Kuta, per ricevere cure migliori".
![Nicole con il tassista che l'ha portata in ospedale](https://www.ilgiorno.it/image-service/version/c:NTQwMmY3YWQtNjRhMC00:YmM4NTky/nicole-con-il-tassista-che-l-ha-portata-in-ospedale.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Come era la situazione al suo arrivo?
"Avevo seri traumi alla testa, fratture allo sterno, ben tre al braccio destro, l’omero malconcio, ossa rotte al volto e una bolla d’aria in testa. Mi trovavo al camp estivo di surf a Uluwato, il paradiso di questo sport, conquistata dall’ambiente, dalla cultura del posto, e avevo deciso di prendermi del tempo per schiarirmi le idee, per decidere il futuro".
Ha rischiato la vita?
"In ospedale dissero ai miei genitori che avrei dovuto restare ricoverata per 6 settimane. La prognosi riservata. Poi, grazie all’intervento dell’assessore regionale Guido Bertolaso, di Areu, del dirigente del Morelli di Sondalo Melazzini e del sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, dopo due settimane con un volo speciale, sul quale c’erano un medico e un’infermiera, sono atterrata a Malpensa la notte del 3 dicembre. E portata al San Gerardo di Monza. Nella notte stessa fui sottoposta a Tac e lastre e mi dissero che l’intervento a pagamento di 12 ore nell’ospedale privato andava rifatto. A Monza, per rimediare, ne ho subito un altro di 10 ore. Poco prima del 25 dicembre sono però stata dimessa e ho potuto trascorrere il Natale in famiglia, con papà Raffaele, frontaliere in Svizzera, mamma casalinga, i miei fratelli Luca e Dario. Grazie al sindaco i miei familiari sono riusciti ad avere i passaporti e arrivare a Bali".
Chi si sente di ringraziare oggi?
"Alessandra ha avuto una grandissima idea. Su Gofundme hanno donato circa 126mila euro e lo hanno fatto in 3.551. Vorrei poterli ringraziare uno a uno. Sono stati tantissimi quelli della Valchiavenna. Ora devo sottopormi a periodici controlli, a cure costose, a nuovi interventi. Ma con la solidarietà di tanti mi riprenderò".
E il pirata che l’ha travolta è stato rintracciato?
"Sì, è stato individuato dalle telecamere. Mi ha contattato di recente: vorrebbe firmassi un foglio per fargli riavere la patente e il camion sequestrato. Se mi ha chiesto scusa ? Meglio non risponda"
Cosa farà da grande, una volta perfettamente guarita ?
"Mi piacerebbe lavorare nel campo dell’ospitalità. Ho studiato da receptionist alla scuola alberghiera “Crotto Caurga“ di Chiavenna e anche da loro sono fioccate le donazioni per le spese sanitarie".