SARA BALDINI
Cronaca

Sondrio: al via l’antico rito della transumanza, la montagna apre le porte a mucche e capre

La tradizione millenaria del pascolo in alpeggio è stata illustrata nel corso di un evento organizzato in Regione dal Consorzio tutela Bitto e Valtellina Casera

La dura vita sulle montagne degli allevatori regala prodotti unici

La dura vita sulle montagne degli allevatori regala prodotti unici

Sondrio, 19 giugno 2025 – È iniziata, con i migliori auspici, la stagione della transumanza in Valtellina. Interessati 45 alpeggi e oltre 11mila ettari di pascoli che ospiteranno 3mila bovini da latte e 300 capre. Una tradizione millenaria, riconosciuta dalla Legge regionale, che interessa le province di Sondrio e Lecco per la produzione del Bitto Dop.

Se ne è parlato a Milano in occasione dell’evento “La montagna in un assaggio”, organizzato dal Consorzio tutela Bitto e Valtellina Casera, a cui ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi. Un momento per presentare le due grandi Dop del comparto lattiero-caseario valtellinese, veri ambasciatori del gusto della Lombardia.

Formaggio d’alpeggio raro e autentico, il Bitto viene prodotto sul posto due volte al giorno e stagiona almeno 70 giorni prima di ricevere il marchio del Consorzio. Le forme prodotte nell’estate 2024 sono 15.431. A valle nasce invece il Valtellina Casera Dop, formaggio semigrasso e versatile, terzo prodotto gastronomico più conosciuto della Valtellina dopo Bresaola e Pizzoccheri. Dopo un ottimo 2024 che ha registrato un +8,9% a volume (oltre 221.000 forme prodotte) e +10,3% a valore alla produzione (13,2 milioni di euro), le stime dei primi 5 mesi del 2025 sono in linea all’anno precedente con oltre 99.000 forme marchiate. Si prevede inoltre un aumento delle vendite nell’ordine del 3%.

“Bitto e Valtellina Casera crescono, come cresce l’intera Dop economy lombarda, di cui siamo sempre più fieri - dichiara l’assessore Beduschi -. Sono eccellenze che raccontano la Valtellina con autenticità, frutto di filiere virtuose che uniscono tradizione, qualità e sviluppo. Un impegno che proseguirà con ancora maggiore intensità in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, occasione unica per valorizzare le produzioni alpine lombarde”.

Chiude Marco Deghi, presidente del Consorzio di tutela Valtellina Casera e Bitto: “Dopo Bresaola e Pizzoccheri, Bitto e Valtellina Casera sono tra i prodotti più identitari della Valle. Un baluardo per l’ecosistema sociale e ambientale della Valle e un sostegno economico importante: nel 2024 hanno generato un impatto da 15,9 milioni, con una crescita del 37,6% a valore negli ultimi 5 anni”.  S.B.