SARA BALDINI
Cronaca

Il primo “Pride“ in Valtellina . Milleseicento sfilano in città

Sondrio, successo della giornata. La portavoce Silvia Monti: "Il passaparola ha funzionato"

Sondrio, successo della giornata. La portavoce Silvia Monti: "Il passaparola ha funzionato"

Sondrio, successo della giornata. La portavoce Silvia Monti: "Il passaparola ha funzionato"

Il successo ha la forma dell’arcobaleno disegnato sulla guancia di Rosa, al Pride con mamma, papà e fratellino (una famiglia "normale", insomma). Il successo è il movimento sinuoso dello strascico dell’abito a sirena di un corazziere dai capelli color platino, il tenersi per mano di due sessantenni canuti, le studentesse delle superiori che paiono uscite da un manga. L’obiettivo è stato centrato. In 1.600, almeno (questi i numeri della Questura, gli organizzatori azzardano anche duemila) hanno demolito a colpi di colori, musica e allegria i mugugni (rigorosamente social) di chi in questi mesi ha tentato in ogni modo (che poi in definitiva è la declinazione di un unico sentimento, l’intolleranza) di affossare il primo Pride della provincia. Comunque la si voglia leggere, c’è chi ha vinto e non sono stati certo gli odiatori. Il nero pece del loro inchiostro virtuale cancellato dai colori di chi chiede soltanto di essere accettato per ciò che è, di chi alla guerra non risponde con la guerra. Tutto è filato straordinariamente liscio sin dalle 16, quando il corteo è partito dal Policampus alla volta della piazzetta della Garberia dove sul palco si sono succeduti interventi e momenti musicali. Dispiegamento importante delle Forze dell’Ordine, affiancati da City Angels, volontari di Protezione Civile e Croce Rossa che tuttavia, fortunatamente, hanno "soltanto" dovuto assistere a un momento storico, perché mai organizzato prima di ieri entro i confini provinciale. Nessun eccesso, come i benpensanti temevano. I rappresentanti delle associazioni "amiche", i gruppi venuti da fuori provincia, i curiosi (sì, c’erano anche loro), Insieme con allegria e, sì, anche con un certo stupore. "Siamo più che felici, puntavamo a un bel numero, ma così tanti è davvero straordinario - ha commentato Silvia Monti, portavoce di Valtellina Arcobaleno - Ha funzionato tantissimo il passaparola. Ho detto a un’amica: “guarda quanti siamo“ e lei mi ha risposto: “Ci siamo sempre stati, ma non c’eravamo mai riuniti“". Monti riguardo alla partecipazione parla soprattutto di "un chiaro messaggio alle istituzioni che ci ignorano, mentre la società civile è con noi, lo stiamo vedendo". Il riferimento è alle 75 "non risposte" alle mail con le quali Valtellina Arcobaleno ha chiesto alle 77 amministrazioni comunali della provincia il gratuito patrocinio al Pride. Le uniche due ricevute, sono state altrettanti "no". "Oggi è una data storica per tutte le persone queer della Valle che non si sono mai sentite rappresentate, per dire “ci siamo, prendiamo il nostro spazio“. Sarà nostro impegno farci conoscere sempre di più, ma da qui in avanti, la strada è tutta in discesa" conclude Monti. "Da domani si riparte pensando al Pride 2026 - aggiunge Martina Mozzi, responsabile del Patronato Inca Cgil ed esperta delle politiche di genere che non sa nascondere l’emozione per la riuscita della giornata - Una manifestazione riuscitissima, esattamente ciò che doveva essere. Pacifica, allegra, per tutti e tutte di ogni età, avete visto anche quante famiglie? Ora vedremo di riprendere in mano anche il discorso delle istituzioni, dalle quali per il futuro ci attendiamo una risposta più attiva".