
La data è quella del 20 settembre, venerdì, quando il capoluogo farà da cornice a un evento, comunque la...
La data è quella del 20 settembre, venerdì, quando il capoluogo farà da cornice a un evento, comunque la si pensi, storico in primis perché del tutto nuovo per il nostro territorio. Eppure, eppure come di fronte a tutte le novità, le levate di scudi a priori non mancano mai e con questi molteplici "commenti di odio e disprezzo" si sta trovando a fare i conti il Comitato Valtellina Chiavenna pride "nato per promuovere visibilità, diritti e inclusione nelle nostre valli" a poco più di due mesi dalla manifestazione.
"Quali sono le paure che accompagnano molte di queste reazioni negative? C’è forse un’idea diffusa che quelle cose, quelle persone non abbiano a che fare con "noi", ma con altri luoghi – argomentano i portavoce del Comitato - Ma chi è questo "noi" che parla per tutti? Le persone LGBTQAI+ nate e cresciute in Valle conoscono bene il sentimento politico dominante. Alcune sono state costrette ad andare via, non per scelta, ma perché soffocate da un clima di oppressione". Esattamente ciò che si vorrebbe evitare.
"Noi amiamo queste zone proprio perché le abitiamo e abbiamo il diritto di abitarle, di poterci vivere senza paura, di essere liberi, qui come altrove. E sappiamo che molte persone delle nostre valli, alleate della comunità, sono con noi".
"Il Pride del 20 settembre – continua uno degli organizzatori - nasce con un obiettivo chiaro: rendere visibili i nostri vissuti. Per questo scendiamo in piazza, per esserci, per resistere, per costruire un futuro più giusto e più libero".
"Lo slogan scelto per il primo Pride valtellinese è Visibilità, Visione e Vissuto e riassume ciò che significa organizzare un Pride in un luogo in cui non c’è mai stato – ribadiscono dal Comitato - noi vogliamo rivendicare ciò che siamo, lottare per i nostri diritti, dire a coloro che non ci vedono che esistiamo, siamo in mezzo a loro. E dire alle persone queer del nostro territorio che non sono sole, che ci sono altre persone come loro. Niente e nessuno dovrebbe costringerci ad abbandonare il posto che chiamiamo casa".