
A sinistra il governatore Attilio Fontana a destra Carlo Fidanza eurodeputato di Fratelli d’Italia
Milano, 18 settembre 2025 – “Credo che la Lega abbia il diritto di esprimere un suo candidato alla presidenza della Lombardia. E credo che le due persone che sono state indicate siano nomi di grandissima qualità”. Così il governatore Attilio Fontana commenta le dichiarazioni rilasciate mercoledì, su queste pagine, da Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato nonché segretario della Lega lombarda. Ovvio il riferimento alle prossime elezioni Regionali, ovvio il riferimento alle ambizioni di Fratelli d’Italia in Lombardia e ovvio, a proposito dei “nomi di grandissima qualità”, il riferimento a Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’Economia, e a Massimo Garavaglia, oggi senatore, già ministro del Turismo ed assessore regionale al Bilancio nel 2013, nella Giunta allora presieduta da Roberto Maroni. Per Romeo due nomi di spessore per la corsa a Palazzo Lombardia. Una corsa che, secondo Fontana, a dispetto delle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, non si aprirà nel 2027 come da desiderata, pare, di Fratelli d’Italia.

Il governatore lo ha ribadito ieri, in modo particolarmente netto: “Leggendo le normative vigenti, si voterà tra febbraio e aprile 2028”. Parole, le sue, proferite dal Belvedere di Palazzo Lombardia, al termine di quell’incontro con la delegazione degli eurodeputati della commissione Agricoltura che ha avuto come promotore Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo. Uno vicino all’altro, ieri mattina, il governatore leghista in carica e l’uomo che potrebbe essere il suo successore nel caso in cui, alla fine, dovesse essere proprio Fratelli d’Italia ad esprimere il candidato presidente in Lombardia. “Io – dichiara il diretto interessato prendendo tempo – sono fortemente impegnato a sostenere la Lombardia da Bruxelles. Sono onorato che si faccia il mio nome, per il resto considero tutto questo assolutamente prematuro: rimango fortemente impegnato a fare il lavoro per cui i cittadini mi hanno votato, con molta voglia, entusiasmo e passione anche a servizio di questo territorio”. Quanto alle dichiarazioni di Romeo e all’ipotesi di una candidatura di Giorgetti o Garavaglia, Fidanza dice: “Ci sono profili autorevolissimi in tutto il centrodestra, è legittimo che dalla Lega vengano fatti i nomi della Lega, ma noi potremmo fare altrettanto”.
“Non credo che ci sia oggi all’ordine del giorno la scelta del candidato presidente della Regione Lombardia – prosegue il capodelegazione di FdI in Europa –, ma i cittadini lombardi, quando arriverà il momento, potranno scegliere tra candidati assolutamente autorevoli che saranno in grado di continuare un’esperienza di buon governo che dura ormai da tantissimi anni e che, però, noi vogliamo portare avanti, anche migliorando laddove è possibile migliorare”. E qui ecco una sottolineatura sulla sanità, un tema, anzi un assessorato, da sempre critico, da sempre sensibile, da sempre al centro di scontri e polemiche tra Lega e Fratelli d’Italia, almeno in Lombardia. “Dopo tanti anni – rimarca, allora, Fidanza – bisogna rinnovare gli stimoli e quindi è anche importante fare questo, anche a partire da questo mandato. Si può fare anche meglio rispetto a quello che è stato fatto adesso. Pensiamo ai temi della sanità, ad esempio, su cui c’è una sofferenza in tutta Italia, devo dire, e anche in Lombardia”.
Infine, per quanto riguarda il possibile avvicendamento in Giunta regionale tutto interno a Fratelli d’Italia, con l’uscita dell’assessora regionale al Turismo, Barbara Mazzali, e l’arrivo di Debora Massari, Fidanza non si espone: “Ci sono valutazioni interne che sono assegnate ai vertici nazionali del partito su cui non ho notizie particolari né nulla da aggiungere o commentare”. Ci ha pensato proprio Mazzali, ieri, a ribadire che “al momento non c’è nessun rimpasto in corso. All’orizzonte la situazione la vedo benissimo perché il mio partito non mi ha assolutamente chiesto di fare un passo indietro, e quindi io continuo a lavorare come ho sempre fatto”. Di nuovo Fontana, allora, e quell’Agenda per il Nord appena messa a punto a livello lombardo: “Le nostre richieste devono essere tenute in grande considerazione”. Fuori dalla Lega, certo. Ma anche dentro.