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Politica

Regionali in Lombardia, Romeo spariglia le carte: “Candidato per forza di FdI? Mica è detto”. E lancia Giorgetti

Il segretario della Lega Lombarda (anche capogruppo in Senato) avvisa Meloni: “Prima che leader di partito, è guida della coalizione. Segua l’esempio di Berlusconi”. E sulla campagna acquisti di Forza Italia in consiglio: “Così s’incancreniscono i rapporti”

Il segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo e, a destra, il ministro Giancarlo Giorgetti

Il segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo e, a destra, il ministro Giancarlo Giorgetti

Milano, 17 settembre 2025 – Pontida, ma anche le Regionali: “Chi potrebbe avere da ridire se in Lombardia candidassimo Giancarlo Giorgetti?”. I rapporti con gli alleati e, in particolare, un messaggio alla premier Giorgia Meloni: “Tenga sempre presente che è la leader di una coalizione, non più solo di un partito”. Non ultima l’Agenda per il Nord. Sì, perché Massimiliano Romeo parla innanzitutto da segretario della Lega Lombarda prima che da capogruppo del Carroccio al Senato.

Romeo, che Pontida sarà? Salvini, dopo l’assassinio di Kirk, ha detto l’evento non sarà più lo stesso ma negli stessi giorni assessori e consiglieri regionali si sono riuniti coi ministri per rilanciare l’Agenda del Nord.

"Pontida resta sempre Pontida: un’occasione per rimarcare il nostro sogno di libertà. Affronteremo anche temi di livello nazionale, come la manovra, e internazionale, come il crescente clima d’odio e le guerre. Oltre a questo si sentirà forte la voce identitaria dei territori”.

Che prevede l’Agenda Nord?

"Autonomia e federalismo fiscale. Poi la battaglia contro la centralizzazione dei fondi europei oggi gestiti dalle Regioni: mi riferisco ai fondi di coesione nazionale e di programmazione europea che solo per la Lombardia valgono 4 miliardi in 7 anni. Centralizzarli significherebbe il tramonto del regionalismo. Quindi il tema sicurezza: in Lombardia occorrono più agenti. E degli stipendi, che devono essere parametrati al costo della vita nella nostra regione. Ancora, una legge speciale per Milano, per liberarla dalla burocrazia”.

Voi in conclave per l’Agenda Nord, Salvini in trincea per il Ponte sullo Stretto: che effetto le fa da leghista lombardo?

"Quando sarà realizzato, diventerà un fattore di rilancio per il Sud. E un Sud più competitivo è un bene pure per il Nord. E, a prescindere dal Ponte, dobbiamo migliorare il dialogo col tessuto sociale del Nord, imprenditori in primis”.

E arginare l’ascesa di FdI. Inevitabile che il prossimo governatore lombardo sia meloniano.

"FdI ha la legittima pretesa di esprimere il prossimo governatore lombardo, ma non è affatto inevitabile. I voti ottenuti da Lega e Lista Fontana alle ultime Regionali sono quasi gli stessi di FdI. E Meloni sa che deve sempre tener presente di essere leader di una coalizione, non solo di un partito. Berlusconi non lo dimenticò. Nel 2013, ad esempio, noi attraversavamo una fase critica, eppure governavamo sia la Lombardia, con Roberto Maroni, sia il Veneto, con Luca Zaia, perché Berlusconi comprese che era un bene per la salute della coalizione. Come allora, siamo una forza regionale, l’unica nel centrodestra”.

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Come può FdI accettare che vi teniate Veneto e Lombardia senza nulla in cambio?

"Prima delle Regionali ci sono le Politiche. E lì di compensazioni ce ne potranno essere”.

E se si votasse nel 2027 in un election day per Politiche, Regionali e Comunali?

"L’anticipo delle Regionali al 2027 è fantapolitica. Meglio pensare al lavoro che c’è da fare per i cittadini. Si voterà nel 2028, un tempo molto lungo”.

La Lega ha profili di spessore con cui correre in Lombardia?

"Chi potrebbe avere da ridire se candidassimo Giancarlo Giorgetti? O Massimo Garavaglia?”.

Con FdI è una lite continua.

"Da un lato è normale, altrimenti saremmo un unico partito. Dall’altro, stiamo cercando di lavorarci a livello di segreterie regionali. Ci incontreremo anche domani (oggi ndr). Vogliamo limare gli spigoli, esser più uniti”.

L’ha infastidita la campagna acquisti di Forza Italia in Consiglio regionale a danno della Lista Fontana?

"Sì, sono cose che tra partiti della stessa coalizione andrebbero evitate perché incancreniscono i rapporti. Più che far campagna acquisti a danno di alleati, è meglio allargare la maggioranza”.