
La carenza di personale ha portato fino alla chiusura di distaccamenti
Pavia – Hanno salvato un cucciolo chiuso da due ore in un’auto sotto il sole; hanno evitato che le fiamme si mangiassero il polmone verde della Vernavola. Ma nessuno pensa a “salvare“ loro. Da mesi i vigili del fuoco di molte sedi lombarde sono in stato di agitazione.
“I colleghi hanno manifestato problemi strutturali e dotazionali di un Corpo che, nonostante la fondamentale importanza per la collettività, non è più al passo coi tempi – dice il segretario generale della UilPa Lombardia, Gian Luigi Madonia – Il personale chiede di lavorare in sicurezza e secondo standard all’avanguardia, dotandosi di tecnologie innovative attuabili solo con investimenti e formazione mirata. Chiedono anche l’adeguamento dei fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi di servizio”.
Più volte i vigili del fuoco hanno rappresentato l’inadeguatezza dei mezzi e l’insufficienza degli stanziamenti per la manutenzione. “Il personale opera con concreto rischio per la salute, con dotazioni obsolete, non in linea con il progresso tecnologico. Anche i dirigenti, spesso chiamati a responsabilità dal personale e dalle organizzazioni sindacali, fanno fatica a gestire le troppe criticità”.
In tema di organici, la situazione è addirittura peggiore. “Le carenze stanno attanagliando quasi tutti i reparti, con punte che raggiungono anche il 20% di scopertura. Una situazione di estrema delicatezza, che ha addirittura costretto a chiudere distaccamenti per totale scopertura, come recentemente accaduto a Mantova, Pavia e Varese. In assenza di stanziamenti, non potrà mai esserci discontinuità e il rischio è che possano verificarsi tante altre chiusure. Il paradosso è che tali carenze non possono neanche essere compensate dal fisiologico utilizzo del lavoro straordinario, perché nel capitolo di bilancio i fondi risultano insufficienti per rispondere alle esigenze sempre più pressanti”.