DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza, il grido di dolore dei vigili del fuoco: “Pochi pompieri e caserme, difficile garantire la sicurezza”

La denuncia del sindacato autonomo Co.Na.Po. per cui mancherebbero almeno 63 elementi nell’organico provinciale. La richiesta di assegnazione di personale, anche a fronte di numerose situazioni a rischio incidente

Il segretario provinciale del Co.na.po. Mirko Marin: il soccorso in Brianza deve fare i conti con la presenza di 64mila aziende, 17 delle quali a rischio di incidente rilevante

Il segretario provinciale del Co.na.po. Mirko Marin: il soccorso in Brianza deve fare i conti con la presenza di 64mila aziende, 17 delle quali a rischio di incidente rilevante

Monza, 12 giugno 2025 – Un territorio vasto, un mucchio di aziende anche a rischio di incidente rilevante, poche caserme e pochissimi pompieri.

Non c’è troppo da stare sereni in Brianza e a lanciare l’allarme di nuovo – l’ultima volta era stata a marzo – è il sindacato.

“È emergenza organico per i Vigili del Fuoco - scrivono -. La Provincia di Monza e Brianza sta affrontando una crisi di personale senza precedenti. Una situazione che si aggrava giorno dopo giorno e che rischia seriamente di compromettere il soccorso tecnico urgente e la sicurezza dei cittadini”.

La denuncia arriva direttamente da Mirko Marin, segretario provinciale del CO.NA.PO, Sindacato Autonomo Vigili del fuoco, che evidenzia come “la cronica carenza di organico sta raggiungendo livelli insostenibili. Allo stato attuale si raggiungono addirittura carenze del 28% nel ruolo dei Capi Squadra che sono le figure di coordinamento delle squadre nelle operazioni di soccorso e del 22% nel ruolo dei vigili del fuoco. Una situazione drammatica che si traduce in un aumento dei carichi di lavoro e un aumento del rischio infortuni per i pochi pompieri rimasti oltreché in possibili ripercussioni negative sul soccorso ai cittadini”. I numeri non mentono: all’ultimo aggiornamento a gennaio,  risultavano in servizio 160 pompieri su un organico teorico generale di 223 unità. Ed è dunque un vero e proprio grido di allarme quello dei vigili del fuoco che si rivolgono al Ministro dell’Interno Piantedosi, al Sottosegretario di Stato Emanuele Prisco e alla propria Amministrazione chiedendo di intervenire immediatamente.

“Chiediamo urgenti assegnazioni di personale e di risorse straordinarie aggiuntive visto che quelle concesse fino ad ora sono del tutto insufficienti - continua Marin -: il crescente aumento numerico del vasto tessuto industriale che caratterizza il nostro territorio, di oltre

64.000 aziende di cui 17 a rischio incidente rilevante (Direttiva Seveso), i numerosi tratti autostradali e stradali ad alto tasso incidentale e i corsi d’acqua come il Lambro, il Seveso, l’Adda e il Canale Villoresi, spesso teatro di eventi tragici”.

“Servono fatti, non parole - rimarca ancora - come per il soccorritore, ogni minuto è prezioso per salvare vite umane. Tuttavia, la vastità del territorio e l’esiguo numero di sedi operative permanenti - solo 3 e non equamente distribuite - influiscono negativamente sui tempi di risposta, spesso superiori ai 20 minuti, compromettendo la tempestività dell’intervento per il cittadino”.