MANUELA MARZIANI
Cronaca

Caos al magazzino di Poste di Vidigulfo: dipendente licenziato per violenze dopo la denuncia di 100 colleghi

Il Sì Cobas lo difende e organizza un picchetto, mentre la Filt Cgil denuncia “fatti gravissimi lesivi dei diritti e della dignità di molteplici lavoratori”

Un centro di smistamento di Poste

Un centro di smistamento di Poste

Vidigulfo (Pavia), 22 maggio 2025 – Attività regolare oggi nel sito di Poste italiane logistics, ma fino alla mezzanotte di ieri si è temuta la chiusura del magazzino a causa del perdurare del picchetto organizzato dai Sì Cobas.

“Abbiamo aderito allo sciopero nazionale per l’accordo Fedit – hanno detto Sonila Lulia del Sì Cobas - collegandolo anche al licenziamento di un nostro iscritto”. La Metra, società che gestisce il magazzino, però, alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto aveva comunicato l’avvio di una procedura di cassa integrazione per gli oltre 200 dipendenti. Già da questa mattina i lavoratori non si sarebbero dovuti presentare, invece sono stati richiamati.

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Il magazzino di Poste di Vidigulfo, in provincia di Pavia

La replica

“Il licenziamento per giusta causa effettuato da Metra nei confronti di questo lavoratore che oltretutto aveva incarichi da Rsa è frutto di fatti gravissimi – ha replicato Vincenzo Agrillo, segretario organizzativo della Filt Cgil Pavia -, lesivi dei diritti e della dignità di molteplici lavoratori. 

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La tutela e la rappresentanza sindacale da parte di una organizzazione che voglia essere controparte autorevole, seria, forte e credibile, passa in primo luogo per l’accettazione e la condivisione di limiti e nel rispetto di principi che non ammettono violazioni di sorta, da parte di chicchessia, anche i propri iscritti”.

Le accuse

Il lavoratore licenziato, invece, stando a quanto hanno denunciato 100 colleghi sul posto di lavoro avrebbe reiterato odiose condotte in danno di numerose persone minacciandole e usando violenza sia fisica che verbale, spesso nei confronti di donne.

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“In prefettura – ha aggiunto Vincenzo Agrillo – ha puntato il dito contro una nostra delegata e le ha detto: “Tu sei donna, cuccia”. Tali atteggiamenti sessisti non possono essere tollerati. Per questo motivo, esasperati dalle sue condotte, 100 colleghi sono arrivati alla denuncia collettiva nei suoi confronti, unica nel panorama italiano”.

Clima teso

E il clima all’interno del magazzino continua ad essere teso, tanto che anche ieri mattina, un altro lavoratore avrebbe afferrato per i capelli una collega mandandola al pronto soccorso.

“Personaggi del genere – ha proseguito il sindacalista della Filt Cgil - prima ancora che licenziati, dovrebbero essere espulsi dall’organizzazione sindacale cui appartengono che a parole si professa strenua paladina dei diritti e della dignità dei lavoratori”.

“Noi lo avremmo fatto senza esitare un attimo, se non altro per gli odiosi atteggiamenti tenuti nei confronti di donne, la cui esigenza di tutela, anche tenuto conto del peculiare momento storico, è fondamentale. Invece c’è chi voltandosi dall’altra parte e ignorando pervicacemente l’oggettività dei fatti, non trova di meglio che insistere nella difesa di chi tale difesa non merita”.