
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di non luogo a procedere che era stata emessa dal tribunale di...
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di non luogo a procedere che era stata emessa dal tribunale di Pavia, nell’ambito del procedimento sulle presunte irregolarità negli appalti per il trasporto sanitario secondario in provincia di Pavia, nei confronti dell’ex direttore generale dell’Asst di Pavia, Michele Brait (nella foto), del funzionario Davide Rigozzi, dell’allora rappresentante della coop coinvolta Luigia Milano e del di lei fratello Angelo Milano, così come, solo per le accuse per cui erano stati prosciolti, per i già amministratori della coop Antonio Calderone, Francesco Calderone e Concetta Calderone, che invece per altre contestazioni erano stati portati a giudizio.
Nel dicembre 2024 il tribunale di Pavia aveva annullato il decreto con cui la Corte d’Appello di Milano disponeva il giudizio per tutti gli imputati, in seguito all’eccezione sollevata dai legali Marco Casali e Lorenzo Bertacco, difensori di Brait e Rigozzi, che avevano segnalato il tardivo deposito del ricorso in Appello da parte della Procura. In seguito, il pm aveva ricorso in Cassazione contro la decisione, gli ermellini si sono espressi martedì accogliendolo e dunque, come conseguenza, hanno annullato la sentenza di non luogo a procedere del tribunale di Pavia e hanno disposto che i coinvolti tornino di fronte alla Corte d’Appello. Si attendono ora le motivazioni della decisione, per capire gli aspetti tecnici della vicenda.
Nicoletta Pisanu