
Il magazzino di Poste di Vidigulfo
VIDIGULFO (Pavia) Tensione altissima nel sito di Poste italiane logistics, dove il clima è talmente caldo che la società appaltatrice aveva comunicato alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di voler aprire una procedura di cassa integrazione per 200 dipendenti a partire da ieri a causa di un magazzino bloccato e il perdurare di un picchetto organizzato dai Sì Cobas. "Abbiamo aderito allo sciopero nazionale per l’accordo Fedit - ha detto Sonila Lulia del Sì Cobas - collegandolo anche al licenziamento di un nostro iscritto". E proprio su questo episodio, Sì Cobas difende il proprio tesserato che Metra, la società che gestisce il magazzino, ha lasciato a casa, mentre la Filt Cgil Pavia è più critica.
"Il licenziamento del lavoratore, che oltretutto aveva incarichi da Rsa, è frutto di fatti gravissimi - ha replicato Vincenzo Agrillo, segretario organizzativo della Filt Cgil Pavia -, lesivi dei diritti e della dignità di molteplici lavoratori. La tutela e la rappresentanza sindacale da parte di un’organizzazione, passa in primo luogo per l’accettazione e la condivisione di limiti e nel rispetto di principi che non ammettono violazioni di sorta, da parte di chicchessia, anche dai propri iscritti". Stando a quanto hanno denunciato 100 colleghi, l’operatore licenziato sul posto di lavoro avrebbe reiterato condotte in danno di numerose persone minacciandole e usando violenza, spesso nei confronti di donne. "In prefettura, nel corso di un incontro – ha aggiunto Vincenzo Agrillo –, il lavoratore licenziato ha apostrofato una nostra delegata dicendole: “Tu sei donna, a cuccia“. Atteggiamenti sessisti intollerabili. Per questo motivo, cento colleghi sono arrivati alla denuncia collettiva, un atto unico nel panorama italiano". Inoltre ieri un altro operaio ha afferrato per i capelli una collega e l’ha mandata all’ospedale.