MANUELA MARZIANI
Cronaca

Alta tensione nel magazzino. Frasi sessiste, addetto licenziato. È spaccatura tra i sindacati

Vidigulfo, i Si Cobas difendono il loro iscritto. La Cgil: giusta conseguenza di fatti gravissimi. Nel sito di Poste un altro operaio ha afferrato per i capelli una collega mandandola in ospedale.

Il magazzino di Poste di Vidigulfo

Il magazzino di Poste di Vidigulfo

VIDIGULFO (Pavia) Tensione altissima nel sito di Poste italiane logistics, dove il clima è talmente caldo che la società appaltatrice aveva comunicato alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di voler aprire una procedura di cassa integrazione per 200 dipendenti a partire da ieri a causa di un magazzino bloccato e il perdurare di un picchetto organizzato dai Sì Cobas. "Abbiamo aderito allo sciopero nazionale per l’accordo Fedit - ha detto Sonila Lulia del Sì Cobas - collegandolo anche al licenziamento di un nostro iscritto". E proprio su questo episodio, Sì Cobas difende il proprio tesserato che Metra, la società che gestisce il magazzino, ha lasciato a casa, mentre la Filt Cgil Pavia è più critica.

"Il licenziamento del lavoratore, che oltretutto aveva incarichi da Rsa, è frutto di fatti gravissimi - ha replicato Vincenzo Agrillo, segretario organizzativo della Filt Cgil Pavia -, lesivi dei diritti e della dignità di molteplici lavoratori. La tutela e la rappresentanza sindacale da parte di un’organizzazione, passa in primo luogo per l’accettazione e la condivisione di limiti e nel rispetto di principi che non ammettono violazioni di sorta, da parte di chicchessia, anche dai propri iscritti". Stando a quanto hanno denunciato 100 colleghi, l’operatore licenziato sul posto di lavoro avrebbe reiterato condotte in danno di numerose persone minacciandole e usando violenza, spesso nei confronti di donne. "In prefettura, nel corso di un incontro – ha aggiunto Vincenzo Agrillo –, il lavoratore licenziato ha apostrofato una nostra delegata dicendole: “Tu sei donna, a cuccia“. Atteggiamenti sessisti intollerabili. Per questo motivo, cento colleghi sono arrivati alla denuncia collettiva, un atto unico nel panorama italiano". Inoltre ieri un altro operaio ha afferrato per i capelli una collega e l’ha mandata all’ospedale.