
A destra, Chiara Poggi, uccisa nella villetta di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007. A sinistra, l’impronta trovata sul muro della casa, vicino al cadavere della vittima e attribuita all’indagato
Pavia, 23 maggio 2025 – L’impronta 33, quella attribuita ad Andrea Sempio, nuovo indagato per il delitto di Chiara Poggi, è al centro di un approfondimento anche da parte della difesa di Alberto Stasi. I legali dell’unico condannato in via definitiva, ex fidanzato della vittima, depositeranno una relazione tecnica in cui si sostiene che l'impronta attribuita ad Andrea Sempio sulla parete di casa Poggi possa essere sporca di sangue.
La supposizione dei periti Ugo Ricci, Pasquale Linarello e Oscar Ghizzoni si basa sul fatto che la colorazione, dovuta al contatto col reagente, la ninidrina, e la grandezza dell'impronta, dipendano dalla quantità di materiale organico che conterrebbe, cioè sangue. In parole povere, l'impronta, trattata col reagente, sarebbe stata così colorata perché “piena” di materiale organico. Sangue.
Per avvalorare la loro convinzione, i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, che assistono il condannato a 16 anni per il delitto, chiedono alla Procura di poter svolgere delle analisi. Gli stessi inquirenti hanno fatto sapere in una nota nei giorni scorsi l'intenzione di volere svolgere ulteriori accertamenti sulla traccia classificata col numero 33.
Nel 2007 il test diede esito negativo sulla presenza di sangue nell'impronta. "Chiederemo alla Procura di svolgere una serie di approfondimenti su alcune impronte in casa Poggi, inclusa la numero 33. È di interesse anche la numero 10, quest'ultima già oggetto dell'incidente probatorio e, in ipotesi, attribuibile a un'altra persona che ha partecipato al crimine".
Pasquale Linarello, il genetista della difesa di Alberto Stasi, spiega all'AGI perché presto sarà chiesto dai legali di Stasi di poter focalizzarsi sulla traccia al centro dell'interesse degli inquirenti nella nuova indagine sull'omicidio di Chiara Poggi. "Si può lavorare su una parte dell'impronta 33, quella che venne asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile – afferma l'esperto –. I test ematici svolti nel 2007 diedero uno un risultato dubbio, l'altro negativo, ma oggi le cose sono cambiate: ci sono più strumenti sensibili al Dna perché è cambiata la chimica dei reagenti. L'obbiettivo è capire se la traccia è da attribuire solo a Sempio o se sia mista Sempio-Chiara Poggi".