UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Addio a Christian Rovida, l’agente ucciso per errore: onori e lacrime in chiesa

Gropello e Mortara unite nel dolore per la scomparsa del giovane. Il colpo era partito dalla sua arma in quel momento nelle mani della fidanzata

I colleghi della Locale hanno reso omaggio al passaggio del feretro (Sacchiero)

I colleghi della Locale hanno reso omaggio al passaggio del feretro (Sacchiero)

Gropello Cairoli (Pavia) – Una cerimonia sobria, senza fiori oltre a quelli del cuscino appoggiato alla bara per volontà della famiglia, molto partecipata. Due comunità, quella di Gropello Cairoli e quella di Mortara, si sono strette ieri pomeriggio ai familiari di Christian Rovida, il ventiduenne agente della polizia locale di Mortara morto venerdì scorso in conseguenza del colpo partito dalla sua arma di ordinanza, in quel momento nelle mani della sua fidanzata diciannovenne. Le esequie si sono celebrate ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Gropello.

Il feretro è arrivato scortato dalle motociclette della polizia locale, accolto dai genitori Elena e Andrea e dai nonni Anna e Luigi, dal parroco don Giacomo Chiarello e dal cappellano militare don Massimo Fusari, parroco di Remondò. Un passo dietro il sindaco di Gropello Elisa Olga Bergamaschi con la Giunta al completo, il sindaco di Mortara Ettore Gerosa e la sua vice Laura Gardella, il comandante della polizia locale di Mortara, Davide Curti e il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, cugino di Christian. All’interno della chiesa i colleghi hanno reso omaggio al passaggio del feretro e poi don Giacomo nella sua omelia ha ricordato quanto le parole in questi momenti abbiano un significato vuoto. "La vicinanza della nostra comunità – ha detto rivolto ai genitori dell’agente – ve la facciamo sentire con la preghiera, la parola della fede che ci aiuta ad asciugare le lacrime". Poi, al termine della funzione, la preghiera del vigile urbano letta dal comandante Curti.

Christian Rovida era entrato in servizio alla polizia locale di Mortara lo scorso luglio dopo aver maturato un’esperienza come guardia giurata. Venerdì scorso aveva smontato dal turno alle 13 ed era tornato nella villetta della località Cielo Alto dove viveva con i genitori. Qualche ora di riposo prima di riprendere a lavorare. Il giovane ne aveva approfittato per vedere la fidanzata, studentessa diciannovenne di Trivolzio. I due sono saliti al piano superiore della casa. All’improvviso lo sparo. Cosa sia accaduto in quegli attimi non è ancora del tutto chiaro anche se la ragazza, indagata a piede libero per omicidio colposo, ha ammesso di avere sparato con la Glock 40 di Christian che evidentemente non si era reso conto che fosse carica. Un colpo dritto al cuore. Dopo le grida che hanno richiamato il padre la ragazza ha tentato di rianimare il fidanzato che, quando sono arrivati i soccorsi, era ancora vivo. Trasportato d’urgenza al policlinico San Matteo di Pavia è morto in sala operatoria.