UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Christian Rovida, il vigile ucciso da un colpo di pistola al cuore nei ricordi del preside: “Era appassionato di storia”

Il dirigente del liceo Caramuel di Vigevano è incredulo. Dopo il diploma aveva fatto la guardia giurata prima di vincere il concorso

Christian Rovida, il giovane agente della polizia locale di Mortara morto il 18 maggio

Christian Rovida, il giovane agente della polizia locale di Mortara morto il 18 maggio

Mortara (Pavia) – Sportivo, appassionato di armi e del suo mestiere. È il ritratto che emerge di Christian Rovida. La strada che aveva scelto per la sua professione non era stata casuale. Nel 2020 si era diplomato al liceo delle scienze applicate dell’istituto “Caramuel“ di Vigevano. "Christian è stato un nostro alunno – lo ricorda il dirigente dell’istituto vigevanese, Matteo Loria – me lo ricordo molto bene. Si è diplomato proprio l’anno del Covid". "Era un grande appassionato di storia – lo descrive ancora Loria – in modo particolare di quella militare. Quando ho saputo cosa era accaduto non ci volevo credere".

La sua prima esperienza professionale era stata come guardia giurata ed era stata la prima che prevedeva le armi, una delle sue grandi passioni, sulle quali si documentava moltissimo e delle quali amava parlare. Ma era anche un grande sportivo, frequentava la palestra e praticava diversi sport e partecipava alle rievocazioni delle battaglie medievali in costume storico. Tra quelli che amava di più, sin da bambino, c’era la scherma.

La scorsa estate la sua vita professionale aveva svoltato: Christian aveva vinto il concorso per entrare nella polizia locale di Mortara. Un lavoro che lo aveva decisamente soddisfatto, anche se forse l’ambizione, giustificata dalla giovanissima età, era quella di andare ancora più in alto. Era un operativo, il ventiduenne di Gropello, uno che amava svolgere la sua professione all’esterno, tra le gente e non tra le quattro mura di un ufficio. E proprio l’aspetto legato alla conoscenza delle armi rende difficile comprendere cosa possa essere accaduto: il giovane aveva il porto d’armi e deteneva regolarmente un’altra arma che i carabinieri hanno posto sotto sequestro insieme a quella di ordinanza, quella che ha esploso il colpo che gli è stato fatale. Sapeva maneggiarle, le conosceva bene eppure venerdì pomeriggio qualcosa gli è sfuggito e quando ha passato la pistola alla sua fidanzata non ha sospettato che avesse il colpo in canna. Questione di attimi e il proiettile lo ha colpito da distanza ravvicinata, al cuore. Con la sua fidanzata, diciannovenne di Trivolzio, studentessa di design si frequentava da un paio d’anni. Il primo cittadino del centro pavese dove la ragazza abita, Roberto Villani, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.