UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Il vigile ucciso in casa: "Viveva il suo ruolo con professionalità. Non giocava con le armi"

La morte di Christian Rovida, 22 anni. Indagata la fidanzata. Il ricordo del comandante della Polizia locale per cui lavorava. Il sindaco Elisa Bergamaschi: "Siamo tutti costernati".

Da meno di un anno aveva lasciato la divisa di guardia giurata per indossare quella di agente della polizia locale di Mortara. E forse nei suoi programmi quella non sarebbe stata l’ultima. Christian Rovida, 22 anni, l’agente morto venerdì nella sua casa di Gropello per un colpo partito accidentalmente dalle sua pistola d’ordinanza, nelle mani della fidanzata diciannovenne (ora indagata), viveva molto seriamente la sua professione. "Lo ricordo come un ragazzo che viveva con grande professionalità il suo ruolo – lo ricorda Davide Curti, comandante della polizia locale di Mortara dal quale dipendeva dal luglio dello scorso anno – e quello che è accaduto ci ha lasciati senza parole. Per come lo abbiamo conosciuto non era certo il tipo che potesse scherzare con le armi". "Prima di essere assunto al nostro comando aveva maturato una esperienza come guardia giurata – prosegue Curti –. Diciamo che quella euforia che può derivare dall’avere per la prima volta tra le mani un’arma, se mai l’aveva avuta, l’aveva superata da tempo. Quando si lavora con le armi si è sempre molto attenti e comunque c’è una precisa sequenza di passaggi da effettuare per essere certi che l’arma sia sicura".

"Purtroppo è stata una disgrazia – continua il comandante della polizia locale di Mortara – non è stata la prima e non sarà l’ultima di questo genere. Resta lo stupore perché parliamo di un ragazzo niente affatto “giocherellone”, tale da poter sottovalutare la pericolosità della sua pistola". Gropello Cairoli è un piccolo centro al confine tra Lomellina e Pavese, poco più di 4.200 anime, tutti si conoscono. E Christian Rovida era molto attivo in paese e tutti lo conoscevano. Simone Zella è stato uno dei suoi migliori amici. "Ci conoscevamo dai tempi dell’asilo – dice – e per me era come un fratello –. Ci siamo sentiti l’ultima volta mercoledì e come sempre abbiamo riso scherzato. Davvero non so cosa possa essere accaduto". Una domanda alla quale gli investigatori devono dare ancora auna risposta definitiva. Di sicuro quello che è avvenuto nella villetta di via Nuvolari alla località Cielo Alto, sulla strada per Zerbolò, ha scosso profondamente la comunità gropellese.

"Siamo tutti costernati", sono state le uniche parole del sindaco del centro lomellino Elisa Bergamaschi, che per rispetto della famiglia ha preferito non aggiungere altro. Il parroco del centro lomellino, don Giacomo Chiarello, ha visitato la famiglia Rovida. "In momenti come questi – dice – quello che conta è la presenza, le parole non servono". L’agente della polizia locale di Mortara tragicamente scomparso nel pomeriggio di venerdì era figlio unico: il padre è dipendente della raffineria dell’Eni di Sannazzaro, era lui a casa quando si è consumata la tragedia. La madre, casalinga, in quei minuti era uscita per delle commissioni ed è rincasata pochi minuti dopo la tragedia che ha sconvolto la vita della sua famiglia. Il corpo del ventiduenne lomellino è stato trasferito all’istituto di Medicina legale di Pavia dove verrà sottoposto ad autopsia. Subito dopo sarà fissata la data delle esequie.