Garlasco (Pavia), 23 maggio 2025 – “Non risultano illeciti disciplinari a mio carico”. Angela Taccia, l’avvocata che assiste Andrea Sempio ritiene che il richiamo fatto dall’Ordine degli avvocati di Milano al "rispetto dei principi deontologici che regolano i rapporti tra l'avvocatura, i mezzi di informazione e i social network" sia una fake news. “Della nota firmata presidente dell'Ordine, Antonino La Lumia - ha aggiunto la legale - non c’è traccia sul sito dell’ordine e non è stata inoltrata via posta elettronica certificata a tutti gli iscritti”.

Il post su Instagram “Guerra dura senza paura”
Taccia non ritiene d’aver sbagliato scrivendo su Instagram nel giorno in cui era fissato l'interrogatorio del suo assistito il post 'Guerra dura senza paura". "Il nostro Codice deontologico impone all'avvocato che rilasci dichiarazioni pubbliche o interagisca con i media o utilizzi i social network l'obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell'avvocatura - si legge nella nota -.Vicende giudiziarie complesse e dolorose richiedono da parte dell'avvocatura un atteggiamento improntato alla discrezione, al rispetto della sofferenza delle vittime, dei familiari e di tutti i soggetti coinvolti a qualsiasi titolo. Ogni forma di protagonismo o spettacolarizzazione mediatica risulta non solo inopportuna, ma contraria ai valori fondanti della professione forense”.

“Mio account hackerato. Quel motto? Lo uso per caricarmi”
“Il post non voleva essere una spettacolarizzazione – ha proseguito l’avvocato Taccia -. Lo avevo scritto sul mio account privato che è stato hackerato. Ho sempre usato quel motto per darmi la carica. Quando ero all’università me lo ripetevo prima di ogni esame. Non voleva essere una mancanza di rispetto nei confronti della Procura con la quale ho un ottimo rapporto e neppure nei confronti delle altre persone coinvolte”.

“Codice e deontologia sono la mia Bibbia”
L'Ordine, stando a quanto è stato diffuso, invece, ha voluto ribadire come "il nostro compito non è alimentare il clamore, ma garantire i diritti, tutelare la dignità delle persone coinvolte e mantenere alto il senso di giustizia che guida la nostra professione. L'avvocato è un presidio di legalità. Per questo ricordiamo a tutta l'avvocatura che il rispetto delle regole deontologiche è il fondamento dell'autorevolezza della nostra funzione e della fiducia che i cittadini ripongono in noi". “Rispetto le regole deontologiche, seguo tutti i corsi, sono attenta a indossare sempre un abbigliamento consono a un’aula di tribunale – ha concluso l’avvocato Angela Taccia -. Non solo, il codice e la deontologia professionale sono la mia Bibbia, perché ho paura di sbagliare. Per fortuna in questa vicenda molti colleghi si sono mostrati solidali con me, non me l’aspettavo”.