GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

Vanessa Gallo, la sindaca in bici: "Un paese sano e sicuro"

Senza auto tutto a portata di mano, a cominciare dalle scuole. Ci si conosce e c’è maggiore controllo. Tra i gioielli da scoprire Villa Campello, tutelata dalla Soprintendenza, con il suo parco multifunzionale.

Senza auto tutto a portata di mano, a cominciare dalle scuole. Ci si conosce e c’è maggiore controllo. Tra i gioielli da scoprire Villa Campello, tutelata dalla Soprintendenza, con il suo parco multifunzionale.

Senza auto tutto a portata di mano, a cominciare dalle scuole. Ci si conosce e c’è maggiore controllo. Tra i gioielli da scoprire Villa Campello, tutelata dalla Soprintendenza, con il suo parco multifunzionale.

L’ingresso in paese, da qualsiasi parte si arrivi, è sempre molto bello: da subito si percepisce l’assenza di caos e la tranquillità di un territorio accogliente e ospitale. La sindaca Vanessa Gallo illustra i pregi del suo Comune.

Sindaca, perché Albiate è un bel posto per vivere? "Io vengo dalla città. Posso dire che è un paese a dimensione d’uomo. Anche il semplice accompagnamento dei figli a scuola: i plessi sono in centro, si può andare a piedi o in bicicletta. Anche senza auto qui è tutto a portata di mano. C’è un bel controllo sociale nel senso positivo del termine: ci conosciamo tutti, c’è senso di comunità".

Albiate non è conosciuta solo per il capitale umano. "Dal punto di vista ambientale c’è Villa Campello, tutelata dalla Soprintendenza, col suo parco multifunzionale. Luogo di incontro. Durante l’estate l’associazione Argento Vivo si riunisce tre volte alla settimana per il ballo: arrivano da tutta la Brianza. Anche questo alimenta il senso di comunità. Tra le peculiarità la sagra di San Fermo, la più antica della Brianza, che quest’anno abbiamo un po’ rivisto: possa essere la testimonianza di una tradizione secolare per riflettere in modo leggero sul rapporto tra uomo e ambiente. Sull’ambiente è particolarmente attivo anche il signor Caprotti, che ci ha permesso di visitare il giardino della sua villa con la Notte Bianca. È molto impegnato nei temi sociali e ambientali. Con lui c’è una seria riflessione su come agire per contrastare i cambiamenti climatici. Direi che abbiamo una spiccata sensibilità ambientale".

Come vorrebbe che venisse identificata Albiate da chi non risiede qui? "Vorrei fosse considerata una città sana in cui c’è un’alta qualità della vita. Noi diciamo sempre una comunità che cura e di cui ci si prende cura con responsabilità".

Secondo lei le grandi realtà vicine, cosa possono invidiare al suo paese? "A livello urbanistico siamo molto ben distribuiti. C’è una gestione del territorio ordinata. E il paese è tranquillo e sicuro: non è così scontato".

Che mete suggerisce a chi vuole trascorrere qualche ora ad Albiate? "Sicuramente il parco di Villa Campello, un gioiellino. Meritano il palazzo comunale, la basilica di San Fermo, la chiesa di San Valerio. Anche il collegamento ciclopedonale del Parco Valle Lambro".

Lei personalmente ha un luogo del cuore qui ad Albiate, magari anche poco conosciuto, dove le piace andare? "Io mi muovo in bicicletta. Mi piace il percorso che collega Albiate e Sovico. In quel tratto vedo i campi ancora agricoli e le montagne nello sfondo. Un paesaggio rurale in una dimensione che rurale non è. Oppure da piazza Conciliazione verso Carate sulla strada del castello sembra di tornare indietro nel tempo tra acciottolato e bosco, niente auto. Sembra la vecchia Brianza. Infine adoro il grande faggio secolare di fronte a Villa Campello. Un faggio rosso, in ogni stagione ha un fascino incredibile ed è uno spettacolo da non perdere. Mi ricorda che anche noi dobbiamo conservare le nostre radici, ma anche generare nuovi frutti e nuovi progetti che ci mettano in rete col resto del mondo. Albiate negli anni si è un po’ chiusa, eppure ha così tanto da offrire".