
Tre beni statali e tre cittadini saranno riqualificati e destinati a servizi pubblici. Nell’accordo entrano le caserme Palestro, Pastrengo e IV novembre.
Un’alleanza tra Stato e Comune per fare tornare a vivere i tanti, importanti, immobili dismessi della città. È stato sancito ieri, in Villa Fossati Lamperti a Monza, un accordo tra l’agenzia del Demanio e l’amministrazione comunale monzese per la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico cittadino.
Qualcosa di più di una semplice dichiarazione di intenti: un vero Piano città degli immobili pubblici, che mira a valorizzare il patrimonio dismesso in collaborazione con i privati, per progetti ambiziosi e già definiti.
A porre la firma all’accordo la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e il sindaco di Monza Paolo Pilotto, accumunati anche dalle riflessioni su quanto sia importante restituire alla comunità gli immobili pubblici, soprattutto nell’ottica di dare risposte ai bisogni della città. Non è un caso che le sei aree immobiliari da riqualificare - contemplate attualmente nel Piano - saranno tutte destinate (almeno in parte) a servizi pubblici. Si tratta di tre beni di proprietà dello Stato e tre di proprietà del Comune. Quelli statali sono tutti ex immobili militari: l’ex caserma Palestro (in piazza San Paolo), che diventerà Polo di Giustizia; l’ex caserma Pastrengo (in via Lecco), che diventerà sede dell’Agenzia delle Entrate; e l’ex caserma Iv Novembre (al Polo istituzionale di via Grigna), che si appresta a diventare un grande studentato universitario con a fianco la nuova sede della Guardia di Finanza provinciale.
I tre beni di proprietà comunale sono l’area dell’ex Macello, l’ex Fossati Lamperti e l’ex Tpm. Tre enormi aree dismesse che si vogliono destinare a sedi di servizi pubblici e, nel caso delle ultime due, anche a funzioni produttive e di terziario-direzionale e commerciale (con annesso polo di formazione alla Fossati Lamperti, e polo di servizi socio-sanitari all’ex Tpm). Soltanto all’ex Tpm si prevede di destinare una parte anche ad edilizia residenziale libera e convenzionata.
La volontà, in ogni caso, è mettere al centro la valorizzazione storica, culturale e funzionale degli asset di proprietà statale e comunale. "Monza è una città dalle radici antichissime che risalgono all’età del Bronzo – dichiara la direttrice dell’Agenzia del Demanio, dal Verme –, e poi a Celti, Romani, Longobardi. Un popolo che si è sempre contraddistinto per laboriosità, produttività, e imprenditorialità. Occorre accompagnare questa vocazione con gli immobili pubblici. Per questo i progetti mirano a partenariati tra pubblico e privato".
"In quest’ottica – prosegue – un intervento di grande importanza sarà quello sulla Caserma IV Novembre che accoglierà, in primo luogo, uno studentato per far fronte a un problema importante del Paese e dell’Europa, con un mix di funzioni per servizi alla città. Dobbiamo aumentare il numero di laureati e i luoghi di relazioni per i giovani, facendoli uscire dalla solitudine da smartphone". Da qui un’accattivante idea: "Vorremmo destinare l’ex caserma San Paolo, in questi 2/3 anni necessari per la sua completa riqualificazione, a luogo per i giovani. Ad esempio facendoci laboratori, bar, birrerie".
"Siamo in un nuovo scenario di collaborazione con il Demanio che non è scontato e che vent’anni fa non era neppure pensato – commenta il sindaco Pilotto –. Oggi con il Piano Città di Monza suggelliamo tre anni di collaborazione seria". Lo studentato sarà messo a gara per un partenariato pubblico-privato già dal mese di settembre. Nel tempo, potranno essere aggiunti ulteriori immobili da valorizzare, anche con il coinvolgimento di altri enti e istituzioni.