
Emma Maino è stata accolta dall’applauso del Consiglio comunale di Concorezzo La quindicenne, sempre sostenuta dai genitori e dal sorriso, vanta il primato nazionale di categoria nei 100 stile libero e nei 100 rana nella sua categoria
Dal volo in arrivo da Istanbul direttamente in Consiglio comunale per godersi l’abbraccio della città. Emma Maino, nuotatrice paralimpica, viene accolta dall’applauso di Concorezzo in aula. Per lei gli onori che si tributano ai cittadini illustri, come è, a tutti gli effetti.
Quindici anni a settembre e una malattia genetica che secondo la diagnosi l’avrebbe allettata per tutta la vita e, invece, grazie alla sua tenacia e a quella della sua famiglia, affronta la disabilità una bracciata dopo l’altra in vasca. E anche in Turchia alle giovanili di nuoto. "Per noi Emma Maino è un grande orgoglio – ha detto il sindaco Mauro Capitanio in aula – è un esempio per tanti ragazzi che si avvicinano allo sport. Affronta tutte le sfide con il sorriso, al suo fianco ci sono sempre i genitori che permettono tutto questo".
Un momento davvero emozionante, lei, la campionessa, ha raccontato l’avventura azzurra agli Under 17 e ha consegnato alla comunità un messaggio: abbattere le barriere è possibile.
E così è stato, all’inizio la piscina per lei erano le sedute di fisioterapia, poi, però è scoccata la passione per la disciplina che le ha cambiato la vita. Nel 2023 un doppio risultato agli Italiani - primato nazionale di categoria nei 100 stile libero e nei 100 rana - è stato il traguardo di tanta costanza e di tanto allenamento. Un momento memorabile che l’amministrazione aveva voluto celebrare con un incontro in municipio. Come ieri, di ritorno dalla nuova impresa. Emma ha indossato costume e occhialini nel 2021 e a livello agonistico ancora più recentemente ed è un vero talento.
"Convive dalla nascita con la sindrome di Larsen – racconta il Comitato paralimpico nel suo curriculum – una rarissima patologia del tessuto connettivo. Ha affrontato un percorso difficile: quando aveva un mese è stata operata alle ginocchia, ha trascorso un lungo periodo in ospedale e in comunità. Con sette interventi maxillo-facciali è riuscita finalmente a respirare autonomamente. A 5 anni i genitori l’hanno portata in piscina come terapia per la muscolatura e la colonna vertebrale". Col tempo, ha scoperto la sua passione per il nuoto. Ed è nata una stella.
"Per noi la sua esperienza è unica e preziosa – conclude il primo cittadino – abbiamo tutti da imparare".