
La struttura alla stazione ferroviaria di Monza ha appena riaperto dopo un intervento di restyling. Prima aveva 350 posti, ora sono appena 180. Utenti arrabbiati: spazi disponibili solo di prima mattina.
Riaperto da pochi giorni il deposito di biciclette della stazione di Monza: è nuovo di zecca, ma già si evidenziano le criticità. È stato ritinteggiato e con nuovi stalli, tra cui quelli in sospensione che salgono e scendono agevolmente su due livelli. Un intervento da 80mila euro, come fa sapere l’amministrazione comunale, per l’installazione di nuove rastrelliere più ampie per un totale di 200 posti, la verniciatura interna e pulizia della pavimentazione. Tutto bene fin qui, ma man mano che gli utenti tornano dalle ferie diventerà davvero insufficiente.
In primo luogo, andando sul posto, si vede che gli stalli sono 180 (e non 200), quindi ben 170 in meno di quelli precedenti. Certo il deposito appare più ordinato, ma meno funzionale per i tantissimi utenti che lo useranno ogni giorno. Riaperto in tempo di ferie - è un gioiellino -, ma appena ripartiranno scuole e università si riempirà immediatamente. Gli orari sono da lunedì a venerdì, dalle 6 alle 22, e al sabato dalle 7 alle 20. Ma gli operatori in guardiania raccomandano di arrivare presto perché sarà pieno in un batter di ciglia.
La stazione di Monza è da decenni l’hub di partenza per migliaia di studenti che da Monza raggiungono gli atenei milanesi. Molti di questi arrivano in stazione in bici. Quindi, chi parte a metà mattina troverà tutto pieno. "Saturati i 180 posti - ricorda il guardiano -, noi mettiamo il cartello “esaurito” e chiudiamo. Niente bici fuori dagli stalli".
"Si sono persi 170 posti utili - fa notare Paul Grilli, utente del servizio - e la prossima settimana, alla riapertura delle attività post vacanze, ci sarà un serio problema per chi arriverà e non troverà posto. Si prevedono infinite discussioni con gli addetti al deposito. Non sarebbe stato meglio mettere semplici tubi di gomma a protezione dei cerchi nei vecchi ganci, dare un’imbiancata e lasciare tutto com’era, con i vecchi stalli?".
Qualcun altro suggerisce che sarebbe stato meglio individuare le persone più bisognose a cui offrire il posto gratuito e far pagare qualche centesimo al giorno a tutti gli altri, quindi aggiungendo spazi per raddoppiare i posti custoditi visto che nell’altro deposito su piazza Castello le bici vengono rubate (basta presentare un qualsiasi codice fiscale).
Spunta anche l’ipotesi di multare chi lascia la bicicletta lì per mesi. Apprezzata invece l’idea dell’attrezzatura per gonfiaggio e riparazione. "L’intervento – dichiara Irene Zappalà, assessore alla Mobilità – risponde all’esigenza di garantire spazi più curati, sicuri e funzionali per chi sceglie la mobilità sostenibile. La ciclostazione di via Arosio è uno snodo importante per tanti cittadini che ogni giorno si muovono in bicicletta: questa riqualificazione rappresenta un investimento concreto per una città più pulita e più vivibile".
Cristina Bertolini