
Manifesti affissi in alcuni luoghi pubblici: la trovata del sindaco Rossi dopo quella dei cestini in sciopero
Dopo i cartelli per annunciare l’iniziativa dei cestini in sciopero, il sindaco Alberto Rossi ci riprova con un’altra trovata: sono comparsi a Seregno i cartelli che cercano di sensibilizzare i cittadini sul modo corretto di vivere gli spazi pubblici. Devono essere una risorsa per tutti ma, a causa di atteggiamenti talvolta un po’ sopra le righe di qualche persona, rischiano di trasformarsi in un problema.
In modo particolare durante il periodo estivo quando diventa un po’ più problematica la convivenza in alcune aree vicine alle abitazioni. Ecco dunque due tipologie di cartelli che sono stati affissi in diversi luoghi pubblici. In entrambi in casi solo testo con una semplice domanda: "E se fossi tu a voler dormire?", oppure "E se quel giardino fosse il tuo?". "A volte – spiega lo stesso Rossi - basta una domanda per cambiare prospettiva. I nuovi cartelli non sono avvisi scritti con linguaggio burocratico, bensì inviti a immedesimarsi, a guardare gli spazi pubblici con gli occhi degli altri. Perché una comunità non vive solo di regole scritte e sanzioni, ma di rispetto reciproco".
Questi cartelli possono sembrare dunque un po’ tardivi per quanto riguarda il tema degli schiamazzi, anche se in realtà mancano ancora due settimane abbondanti all’inizio della scuola e c’è ancora la possibilità che per un po’ di notti i ragazzi restino a lungo fuori di casa. Il sindaco, comunque, guarda oltre: questo modo di sensibilizzare i cittadini non riguarda in modo specifico questo periodo dell’anno. Sarà ripetuto anche in altre occasioni e su altri temi. Un semplice richiamo all’educazione e alla convivenza civile fatto ponendo una semplice domanda.
"Abbiamo scelto di iniziare da qui – racconta Rossi -, con messaggi che parlano a tutti e che chiedono di fare la propria parte. Ne seguiranno altri, ad esempio sul tema delle deiezioni canine, per ricordarci che il senso civico è fatto di piccoli gesti quotidiani che rendono la città più vivibile. Non è solo questione di divieti o di multe, che ovviamente continueremo a fare. È questione di educazione, di attenzione e di responsabilità verso chi vive accanto a noi. Perché una città funziona davvero solo quando ciascuno si mette nei panni dell’altro". Per capire se questo modo di richiamare l’attenzione e di suggerire atteggiamenti corretti sarà efficace, basteranno pochi giorni: i cittadini di qualsiasi età, dotati si buonsenso, si adegueranno. Gli altri, quelli un po’ allergici alle regole e convinti di potersi comportare come meglio credono, saranno quelli che compiranno atti di vandalismo prendendo di mira proprio questi cartelloni. Si spera che non accada, ma il rischio è davvero reale: di fronte alla domanda del sindaco, questa è la risposta più scontata dei cittadini maleducati.