
Francesco Gervasoni, 28enne di Seregno morto sul Monte Rosa
Seregno (Monza Brianza) - Il volo di 500 metri non gli ha lasciato scampo: Francesco Gervasoni, 28enne residente a Seregno, in Brianza, ha perso la vita così nella mattinata di venerdì sul Monte Rosa mentre stava praticando sci alpinismo.
Il brianzolo faceva parte di un piccolo gruppo di cinque persone: oltre a lui erano presenti dei compagni di Milano, di Varese e due di Alagna Valsesia. I cinque, per portare a termine la loro impresa, si erano fatti trasportare in elicottero fino al rifugio Capanna Margherita, sulla Punta Gnifetti, tra le più alte d’Europa, a oltre 4.500 metri di altitudine. Da lì avevano pianificato la discesa con gli sci sul versante Est lungo il canalone Marinelli. Per gli appassionati di scialpinismo è sempre una esperienza da non perdere, anche se si tratta di una prova riservata ai più esperti. Il canalone Marinelli, infatti, è ben noto per la sua difficoltà, dovuta non soltanto alla lunghezza, ma soprattutto al fatto che è molto ripido e richiede padronanza tecnica e un’ottima forma fisica per poterlo affrontare.
Il gruppo ne era consapevole e non aveva preso l’impegno sottogamba: per la discesa aveva infatti deciso perfino di affidarsi a una guida esperta per evitare di commettere errori. All’improvviso, però, per cause ancora in fase di accertamento, il seregnese ha perso il controllo degli sci ed è precipitato. Un brutto volo di 500 metri. Sono stati i suoi compagni a dare l’allarme, facendo alzare in volo l’eliambulanza di Borgosesia (Vercelli), che vista la difficoltà e il terreno impervio ha imbarcato oltre al personale medico anche i tecnici più esperti del Cnsas, il corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. Con loro impegnato nelle ricerche anche il Sagf, il soccorso alpino della Guardia di finanza.
Il corpo del brianzolo è stato localizzato con non poca fatica, con un paio di sorvoli, a 2.900 metri di altitudine. Il personale medico, purtroppo, non ha potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso a causa delle gravi ferite riportate. Gli uomini del Soccorso alpino hanno provveduto al recupero del corpo, reso difficoltoso dalla neve e dalle condizioni meteo avverse. Gli altri amici che erano nell’escursione con lui, invece, sono stati recuperati con l’elicottero, tutti illesi ma sotto choc, e trasportati dai soccorritori a Macugnaga (Verbano Cusio Ossola).
La Guardia di finanza sta svolgendo tutti gli accertamenti necessari per ricostruire la dinamica della tragedia e accertare eventuali responsabilità. La notizia della morte del 28enne si è diffusa soprattutto sui social network, dove diversi amici hanno condiviso le notizie di cronaca e voluto dedicare un pensiero affettuoso al “Gerva”. Sempre dai social network di scopre che il seregnese era molto appassionato di musica, così come dimostrano i suoi follower e le persone che a sua volta aveva deciso di seguire su Instagram. Il giovane era invece poco conosciuto in città, sebbene fosse residente nel popolato quartiere residenziale di Santa Valeria. Molto più conosciuta la sua famiglia, ricca di medici molto stimati e apprezzati dalla comunità. Una famiglia che aveva già vissuto un dramma profondo in passato: la mamma di Fabio Gervasoni, anche lei medico, era prematuramente deceduta nel 2006 all’età di soli 43 anni.
Per Seregno e la Brianza è il secondo lutto dovuto alla montagna in pochi giorni. Nello scorso fine settimana era infatti deceduta in Svizzera la 29enne Giorgia Rota. Era stata sorpresa da una valanga nel cantone Vallese mentre cercava di scalare l’ Alphubel insieme ad altri sei amici. L’imprevisto si era rivelato fatale per lei e per un giovane di Lacchiarella (Milano), Alessandro Aresi. Rota, residente a Cesano Maderno, in realtà era molto conosciuta a Seregno perché impegnata da una decina di anni al Crossfit Valax. Il gruppo ha avviato una raccolta fondi per sostenere la famiglia, superando in pochi giorni i 20mila euro.