
"Un gioco a rincorrersi sulle spalle dei cittadini". È dura la reazione dell’associazione Hq Monza dopo le dichiarazioni del ministro...
"Un gioco a rincorrersi sulle spalle dei cittadini". È dura la reazione dell’associazione Hq Monza dopo le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sul prolungamento della linea metropolitana M5 da Milano a Monza. Durante una conferenza stampa su Pedemontana, l’altro ieri a Milano, il ministro ha ribadito la volontà di confermare tutte e 11 le fermate previste dal progetto (7 monzesi), ma ha anche chiarito che la copertura degli extracosti – 479 milioni ancora mancanti – deve essere tema di discussione per gli enti locali. Praticamente un invito al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e ai sindaci dei Comuni coinvolti a cercare una soluzione. Una posizione che Hq definisce "inaccettabile": "Salvini e Fontana giocano ad acchiapparella mentre i cittadini attendono risposte concrete. Prima il ministro dice che lo Stato ha già fatto abbastanza. Fontana replica: “Io non metto un euro in più“. Poi il botta e risposta: Salvini annuncia altri 100 milioni, Fontana rilancia con 10. E adesso di nuovo Salvini: “Ci pensino i sindaci“. Cerino acceso alla Regione, occhio a non scottarsi". L’associazione denuncia uno scaricabarile istituzionale che mina il progetto. E sottolinea che gli aumenti dei costi non sono una sorpresa, bensì una dinamica fisiologica per opere nate da studi preliminari risalenti al 2018. "È normale che dopo sette anni le cifre crescano. Chi si dice stupito, mente sapendo di mentire". Salvini ha ricordato che "lo Stato ha in Lombardia cantieri aperti per 26 miliardi", ma Hq contesta: "Tutti investimenti altrove. A Monza arriva solo la Pedemontana, da sempre osteggiata dai territori e pensata per collegare Varesotto e Bergamasca. In Brianza ci passa per necessità, non per volontà".
A.S.