
Il presidio dei lavoratori St fuori dal polo istituzionale che ospita Provincia Questura e Prefettura
Sciopero e incontro di un’ora con la prefetta per spiegare le ragioni dei lavoratori. Ieri, la protesta di St si è spostata a Monza. I metalmeccanici hanno consegnato una lettera a Patrizia Palmisani, dove si ricapitolano vertenza e richieste dei sindacati. Due, in poche parole: "Ritiro degli esuberi, fino a 1.500, e investimenti per Agrate". Fim, Fiom, Uilm, Usb e Fismic sono tornate "sul trasferimento di macchinari e di know-out verso Singapore e altre fabbriche in Cina. Un fatto grave anche in riferimento ai contributi europei finiti alla multinazionale del chip per l’aumento delle quote di produzione dei semiconduttori in Ue". Tutto questo "sebbene ministero, Regione e comuni abbiano chiesto una revisione del piano industriale che taglia posti e ridimensiona il ruolo dello stabilimento brianzolo all’interno del gruppo". A Palmisani è stato chiesto di far da tramite con Roma per ottenere "un nuovo intervento urgente del Governo e in particolare del ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista pubblico di STMicroelectronics, perché sospenda l’attuazione unilaterale del piano industriale; si apra un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali a livello nazionale; si tutelino le attività produttive e di ricerca e sviluppo presenti in Italia". Dalla prefetta la conferma "che scriverà al ministro Adolfo Urso prima dell’incontro del 28 luglio a Roma per chiedere l’immediata sospensione del trasferimento di produzioni all’estero", dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza. "Adesso, è fondamentale che al tavolo ministeriale si cominci a discutere di prospettive – aggiunge Enrico Vacca, segretario della Fim-Cisl –. Gli oltre mille esuberi previsti dal piano rimangono un elemento inaccettabile , come la carenza di investimenti strutturali per il triennio 2025-2027 ad Agrate". "Testimoniamo il malessere che una parte di questo territorio vive – sottolinea Mirco Scaccabarozzi, segretario generale della Cisl Brianza al presidio –. Non possono essere i diktat dall’altra parte del confine a stabilire cosa sarà della Brianza". Domani faccia a faccia con l’azienda in Regione, all’audizione in Commissione Attività produttive ci saranno anche i ministeri.