
Bonifica in corso sui terreni contaminati dalla nube tossica dell’Icmesa
Meda (Monza) – “La trasparenza? Solo a parole. Tutti i risultati verranno resi pubblici dopo che l’attività di rimozione e asportazione del terreno classificato come rifiuto si è già conclusa su buona parte dei lotti oggetto delle analisi”.
È l’accusa del gruppo di Sinistra e Ambiente nei confronti di Pedemontana per quanto riguarda l’attività di bonifica dei terreni contaminati da diossina, un impegno che riguarda una montagna di 40mila metri cubi e che rappresenta un tema che, da queste parti, è particolarmente sentito.
L’Icmesa aveva sede proprio a Meda e, a 49 anni di distanza dal disastro chimico, la diossina continua a essere motivo di inquietudine e di preoccupazione.
Per migliaia di persone la diossina è stata motivo di dolore ed enorme preoccupazione, conseguenze sono state subite anche dalle imprese. Per questo motivo Sinistra e Ambiente si è battuta fin dall’inizio del dibattito sulla realizzazione della Pedemontana. Al di là delle tematiche ambientali e della devastazione del territorio, la preoccupazione è sempre stata quella della diossina. Più volte sono state chieste rassicurazioni, finché in un incontro pubblico a Seveso Pedemontana ha voluto fugare ogni dubbio spiegando nel dettaglio come si svolge l’attività di bonifica.
Gli ambientalisti, da parte loro, si sono impegnati nel tempo a informare i cittadini sui rischi e a divulgare i dati che riuscivano a ottenere sull’attività propedeutica alla realizzazione dell’autostrada. Ora a bonifiche in corso, il forte disappunto. “Pur essendo parte del tavolo permanente sulla bonifica da diossina – afferma Alberto Colombo – per avere a disposizione i dati e la documentazione necessaria ai fini del ruolo di monitoraggio della bonifica, i gruppi di Sinistra e Ambiente Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, altra Bovisio, Comitato Ambiente Bovisio, Cittadini per Lentate, hanno dovuto seguire altre strade, con una richiesta di accesso agli atti ad amministrazioni ed enti interessati. Come se metterci a conoscenza dei contenuti del piano degli smaltimenti potesse costituire un pericolo. Dopo la nostra nota del 22 aprile, e dopo il nostro sollecito del 24 maggio, il riscontro giunto da Pedemontana il 16 giugno non soddisfa le nostre richieste documentali poiché alcuni importanti elaborati ci sono stati negati. Non consentire un accesso a dati e documenti, diretto e non mediato, ostacola la nostra partecipazione al tavolo che ha anche l’obiettivo di informare e comunicare in tempo reale”.
“Avevamo chiesto i risultati delle analisi chimiche di caratterizzazione in banco sui terreni da bonificare, per classificare il tipo di rifiuto appena pronte e non a posteriori – continua Alberto Colombo –. Ci è stato risposto che la pubblicazione è prevista sul sito di Pedemontana. Il piano degli smaltimenti ci è stato invece negato. Secondo Pedemontana contiene dati sensibili oltre all’organizzazione del lavoro di cantiere, gli operatori coinvolti, pertanto vengono condivisi solo con gli enti territorialmente competenti per ragioni di privacy, sicurezza e per garantire il corretto ed efficiente svolgimento dell’intervento di bonifica”.
I gruppi di ambientalisti sono comunque riusciti a entrare in possesso di tutti i dati chiedendo ai Comuni coinvolti e alla Provincia di Monza e Brianza. Finora tutto comunque sembra ok. I terreni asportati sono stati classificati come rifiuto non pericoloso.
“Al momento – spiega Sinistra e Ambiente – su alcuni lotti le attività di predisposizione dei cantieri e delle aree sono ancora incomplete o nelle prime fasi, così come mancano informazioni di dettaglio sulle rimanenti aree d’intervento. Nonostante le difficoltà nel reperire ed elaborare le informazioni e i documenti ufficiali, continueremo a monitorare con attenzione la bonifica da diossina lungo la tratta B2”.