
Presidio del Coordinamento dei comitati di quartiere e associazioni spontanee ieri mattina davanti alla sede della Provincia per protestare contro...
Presidio del Coordinamento dei comitati di quartiere e associazioni spontanee ieri mattina davanti alla sede della Provincia per protestare contro il programma di abbattimento del bosco spontaneo cresciuto negli ultimi venti anni alle spalle del polo istituzionale di via Grigna. L’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti ripete da mesi che si tratta di un’area edificabile e perciò verranno fatte le compensazioni. Di fronte a un’ottantina di cittadini intervenuti al presidio Alberto Guzzi, già comandante della Guardia Forestale di Milano e Lodi, ha fatto notare che per 25mila metri quadrati di bosco con queste caratteristiche le compensazioni dovranno essere da 2 a 5 volte superiori, ma non è detto che altrove il bosco attecchisca e costerà 150mila euro all’anno per trovare il terreno, prepararlo e piantumarlo, e altrettanti all’anno per la manutenzione.
"Oggi siamo qui per tentare di fermare il taglio di un bosco di 25mila metri quadrati – spiega Giorgio Majoli – Abbiamo raccolto online circa 30mila firme e seguiremo l’iter, qualora l’amministrazione voglia proseguire con il suo progetto di costruire uno studentato che invece si può fare nelle aree dismesse".
"È importante essere qui oggi – gli fa eco Edoardo Melzi – perché un bosco aiuta a respirare meglio catturando l’anidride carbonica, mitiga la calura estiva e assorbe le acque meteoriche". Nel 2020, ricorda Mauro Mantica, Legambiente è stata l’unica a sollevare il tema del bosco, né Provincia che deve tutelare il patrimonio ambientale, né Comune si sono preoccupati della sua tutela: "In tutto il mondo si va verso la depavimentazione e a Monza si fa spazio alla cementificazione".