
L’area bonificata dell’ex casermone
La petizione online contro il taglio del bosco di 25mila metri quadrati al Polo istituzionale a Monza ha superato le 28mila firme. Il Coordinamento dei comitati e associazioni cittadini (18 gruppi), con il supporto di un agronomo, chiede da mesi che il bosco non sia abbattuto per costruire lo studentato universitario, mentre l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti ha risposto più volte che non si tratta di un bosco, ma di vegetazione infestante cresciuta nell’abbandono.
Ora Legambiente passa al contrattacco. Con una lettera a Regione Lombardia, Soprintendente della Provincia di Monza e Brianza, Agenzia del Demanio e sindaco di Monza ha richiesto che sia individuata e delimitata l’area boschiva e che sia inserita nella cartografia forestale regionale e nel Piano d’indirizzo forestale Alta Pianura, in corso di formazione e approvazione. Inoltre ha presentato all’unità tecnico operativa di Regione Lombardia la richiesta di accertare ufficialmente la presenza di un bosco spontaneo in un’area demaniale, con ampia diversità di specie: pioppo tremulo, pioppo bianco, pioppo cipressino, olmo, platano, robinia, bagolaro, sambuco, rosa canina, rovo bianco e con buona presenza di rinnovazione naturale. "In alcune aree perimetrali sono radicati alberi da 20 metri e nella maggior parte del bosco gli alberi più sviluppati sono i pioppi e gli olmi con un’altezza media di 14-16 metri", dicono gli ambientalisti, chiedendo di accertare se le caratteristiche del bosco lo rendono idoneo a compensazione ambientale prevista dalla legge.
Nella Variante al Pgt Polo Istituzionale e nella Valutazione preliminare di assoggettamento o meno alla Valutazione ambientale, fa osservare Giorgio Majoli, portavoce del coordinamento, l’esistenza di questo bosco è stata colpevolmente e totalmente omessa. "La realizzazione di uno studentato – avverte Majoli – distruggerebbe un bosco di 25000 metri quadri, per costruire un edificio in un’area scomoda per i collegamenti pubblici (con valide alternative altrove) che comporta la realizzazione di parcheggi sotterranei, del tutto superflui per il capolinea della futura M5, se mai arriverà, perché sono già disponibili più di 1000 posti nel parcheggio multipiano sotterraneo del centro commerciale Bennet a seguito di convenzione".
ll Coordinamento rinnova al sindaco la richiesta di ripensarci: "Questo bosco è un meraviglioso esempio di rigenerazione urbana, non voluta e forse per questo splendidamente riuscita. Nella prima metà degli anni 2000 quest’area è stata bonificata – ricorda Majoli – tutte le macerie degli edifici della caserma militare e la pavimentazione sono state portate via. Il bosco esistente è soggetto a tutela paesaggistica".
Cristina Bertolini