
Per aderire basta compilare il modulo online, si può fare il regalo diretto o versare un contributo. L’iniziativa è anonima, ma si può scegliere il luogo in cui mettere la pianta a dimora. .
"Dona un albero", adesso cittadini e associazioni possono regalare una pianta ad Agrate, la città con 12 parchi. "È un invito a prendersi cura del territorio – spiega il sindaco Simone Sironi – un gesto spontaneo e del tutto libero pensato per chi decide di lasciare un segno speciale per sempre. Il verde, in ogni caso, continua a crescere e a essere curato con impegno, questa è solo un’occasione in più per chi desidera sentirsi ancora maggiormente parte di questo percorso".
Due le modalità previste dal nuovo regolamento: il regalo diretto, o il contributo economico per l’acquisto. "C’è anche la possibilità di scegliere il luogo in cui metterlo a dimora – ancora il primo cittadino – magari c’è qualche posto caro, se si può fare, si farà". Per aderire basta compilare il modulo di richiesta disponibile online sul sito del Comune o all’Ufficio relazioni con il pubblico. La documentazione dovrà essere consegnata all’ufficio Ecologia, che contatterà il donatore per un colloquio di approfondimento e la definizione dell’intervento. Le richieste devono arrivare entro il 31 luglio di ogni anno. Gli alberi saranno piantati a novembre e dicembre (per le domande accettate entro il 30 settembre). Quelle accolte dopo, salteranno all’inverno successivo.
"La donazione è anonima e non può essere in nessun modo pubblicizzata – spiega il sindaco –. Non sono ammessi segni, targhe o installazioni vicino alla pianta. In caso di moria nei primi due anni - 24 mesi è il tempo in cui il Comune si impegna provvedere alla cura - il Municipio la sostituirà con essenze simili. Al termine del biennio, l’albero entrerà ufficialmente a far parte del patrimonio verde comunale". Un’iniziativa che si inserisce in una lunga tradizione agratese, la città che si è scelta come simbolo il gelso secolare di Villa Corneliani, un esemplare maestoso, puntellato da tempo per aiutarlo a sorreggersi dopo secoli di vita. La leggenda vuole che sia qui dal Cinquecento, guardiano della storia e della comunità. Quel che è certo è che le sue fronde hanno regalato frescura e riposo a generazioni di abitanti. Ma perché donare un albero, adesso? "Perché – conclude il primi cittadino – da bene personale, diventi patrimonio di tutti. Un modo per sentirsi ancora più comunità".