
Il cliente di un bar ha riportato bruciori alla gola e lesioni all’apparato digerente. Detergente per lavastoviglie nel bicchiere d’acqua bevuto dopo l’espresso.
Al bar lo fanno in tanti. Bere un bicchiere d’acqua subito dopo il caffè. Un’abitudine ormai ntanto invalsa che spesso sono gli stessi baristi a servire spontanemente il bicchierino d’acqua assieme al caffè senza che nemmeno venga richiesto dal cliente.
Il guaio è che stavolta al posto dell’acqua in quel bicchierino c’era soda caustica e il cliente è finito all’ospedale con lesioni serie alla gola e all’apparato digerente. Accade tutto sabato mattina scorso, in un bar. Il cliente – un uomo sulla quarantina – dopo essersi gustato il suo caffè, ha bevuto un sorso d’acqua ma ha cominciato a mettersi le mani attorno alla gola e alla bocca, alle prese con forti bruciori. Soccorso dalla moglie e dai dipedndenti del bar, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo per le cure del caso: per fortuna non è mai stato in pericolo di vita. E si è scoperto che accidentalmente nel bicchiere da cui aveva appena bevuto non c’era acqua appunto, bensì soda caustica, potente detergente usato perle lavastoviglie. Un sorso era bastato a far precipitare la situazione. Sul posto, contattati dagli operatori del servizio di emergenza, sono intervenuti gli ispettori della Struttura sicurezza alimentare del Servizio Igiene alimenti e nutrizione (Sian) di Ats Brianza, che hanno eseguito i rilievi previsti e raccolto le prime informazioni utili alla ricostruzione della dinamica. Gli ispettori hanno inoltre disposto il sequestro del contenitore di detergente coinvolto nell’episodio, provvedendo a informare l’Autorità giudiziaria competente. Nel frattempo le indagini proseguono. "Il Sian è quotidianamente impegnato in ispezioni, audit e campionamenti per verificare la conformità degli operatori del settore alimentare alla normativa in materia di sicurezza - ha spiegato Marcello Tirani, direttore del Sian e del Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria di Ats Brianza -. I controlli riguardano molteplici aspetti a seconda della tipologia di attività produttiva, nella ristorazione in particolare: dall’assenza di contaminazioni e la corretta conservazione degli alimenti, alla detersione e disinfezione delle superfici e locali, fino al monitoraggio degli infestanti come blatte eroditori. Vengono inoltre verificati la corretta informazione sugli allergeni e l’uso appropriato dei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Il controllo ufficiale è una forma di prevenzione primaria, volta a individuare ed eliminare possibili fonti di rischio non sempre riconoscibili dagli stessi operatori"."I controlli eseguiti dai Servizi del Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria, il Servizio igiene alimenti e nutrizione (Sian), il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Psal) e il Servizio Igiene e sanità pubblica (Sisp) rappresentano un punto di riferimento essenziale per la tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare - dichiara Paola Palmieri, direttore generale di Ats Brianza -. La nostra missione è rafforzare la fiducia dei cittadini, attraverso attività di prevenzione, vigilanza e controllo".