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“Casa Naviglio”. Ecco l’oasi per la terza età

Ci sono voluti quattro anni per affrontare intoppi burocratici e ostacoli di ogni tipo, ma alla fine la costanza e...

Ci sono voluti quattro anni per affrontare intoppi burocratici e ostacoli di ogni tipo, ma alla fine la costanza e...

Ci sono voluti quattro anni per affrontare intoppi burocratici e ostacoli di ogni tipo, ma alla fine la costanza e...

Ci sono voluti quattro anni per affrontare intoppi burocratici e ostacoli di ogni tipo, ma alla fine la costanza e la determinazione hanno premiato Emily Filippo, che è riuscita a realizzare un progetto finalizzato a dare un aiuto alle persone anziane. Una struttura assistenziale che è una via di mezzo tra un centro diurno e una residenza sanitaria. “Casa (Comunità alloggio sociale anziani) Naviglio” si trova a Meda e da alcuni mesi opera a pieno regime, accontendando le aspettative di undici ospiti.

"Ho lavorato per diversi anni in strutture residenziali per anziani - ha affermato la quarantunenne Emily Filippo che, con il marito Massimiliano Palazzo e la socia Laura Mattiolo, gestisce la struttura di via Naviglio - e mi sono resa conto che per molte persone autosufficienti andare in una casa di riposo tradizionale rappresentava una sofferenza. Mi sono battuta per realizzare questa alternativa". Emily Filippo è una giovane donna molto determinata: "Non è stato facile realizzare una struttura di queste dimensioni con sette camere singole e doppie con servizi, cucina attrezzata, saloni, spazi comuni e soprattutto dotata di tanto calore per i nostri ospiti".

Le “Case” sono destinate ad accogliere anziani autosufficienti o con parziale compromissione delle attività di vita quotidiana e relazione, offrendo un ambiente in grado di promuovere l’autonomia e il mantenimento delle relazioni sociali. "Nella nostra struttura - ha affermato Antonella Maspero, operatrice sanitaria - lavorano cinque operatrici oltre a una cuoca, un geriatra e infermieri. L’assistenza sanitaria è garantita anche dai medici di base che con regolarità vengono a visitare i loro pazienti".

Gigi Baj