STEFANIA TOTARO
Cronaca

Poste Italiane condannata: i buoni fruttiferi (da 15mila euro) sono scaduti ma vanno rimborsati. Ecco perché

A Monza il caso della coppia di genitori rimasta “all’asciutto” dopo aver intestato 2 titoli ciascuno ai 3 figli, convinta che avessero scadenza ventennale. Per il giudice mancavano le informazioni di legge su durata e prescrizione: il risarcimento è dovuto

Un'immagine di repertorio di vecchi buoni fruttiferi postali

Un'immagine di repertorio di vecchi buoni fruttiferi postali

Monza, 23 Giugno 2025 - Avevano intestato ai figli buoni fruttiferi postali per complessivi 15mila euro, convinti che avessero avessero durata ventennale, ma quando nel 2024 li avevano presentati a Poste Italiane il rimborso era stato rifiutato sostenendo che il diritto fosse prescritto. Ma il Tribunale di Monza ha ritenuto che mancavano le informazioni sulla serie di appartenenza dei buoni, sulla durata e sulla prescrizione e ha condannato Poste Italiane a restituire l'intero capitale nominale, più gli interessi. Nei giorni scorsi un caso del tutto analogo si era verificato a Milano.

La ricostruzione

La vicenda ha coinvolto una famiglia composta da marito, moglie e 3 figli, ai quali i genitori avevano cointestato 2 buoni ciascuno dopo averli sottoscritti in 2 diverse occasioni, i primi 3 il 2 agosto 1999 e gli altri 3 il 24 dicembre 2001. I genitori avevano atteso la scadenza ventennale, ma in realtà 3 avevano la durata di 7 anni e altri 3 avevano la durata di 11 anni. Amara la sorpresa al momento del rimborso negato. Ma con l'aiuto di Confconsumatori la famiglia ha chiamato Poste Italiane davanti al giudice civile monzese sostenendo che, all’atto della sottoscrizione, sui 3 buoni sottoscritti nel 1999 Poste non aveva apposto il tagliando che indica la serie, i rendimenti e il periodo di prescrizione come previsto dal Decreto ministeriale all’epoca vigente, mentre per gli altri 3 buoni nel 2001 non aveva consegnato il prescritto foglio informativo con la descrizione delle caratteristiche degli investimenti.

La sentenza

Il Tribunale di Monza ha riconosciuto il diritto dei clienti al risarcimento dei danni in relazione alla violazione da parte di Poste Italiane dei doveri informativi cui era tenuta, necessari per rendere conoscibili ai clienti le condizioni dei buoni sottoscritti, tra cui la durata e la scadenza. "Gli obblighi di informazione, quale l’obbligo di apporre la scadenza sul buono ovvero di dare al risparmiatore informazioni precise al momento della sottoscrizione al fine di individuare la data di scadenza dei Bfp, gravanti su Poste Italiane, costituiscono parte integrante del programma negoziale scaturente dalla sottoscrizione dei buoni - ha ritenuto il giudice - Per tale ragione, l’omessa indicazione della data di scadenza, derivante dalla mancata apposizione del tagliando o dalla mancata consegna del foglio informativo, costituisce un’ipotesi di inadempimento contrattuale giuridicamente rilevante e imputabile a Poste Italiane".