Milano – Pugno duro della Lombardia contro i cinghiali e la peste suina. Oggi il presidente della Regione Attilio Fontana ha firmato una nuova ordinanza per "favorire al massimo le attività di depopolamento dei cinghiali, principali vettori della Peste Suina Africana nei suini allevati e responsabili di ingenti danni all'agricoltura”. "Questo provvedimento - commenta Fontana- conferma tutti i provvedimenti già in essere, ma intende agevolare la lotta ai cinghiali con meno vincoli burocratici, procedurali e di gestione delle risorse economiche".
Ma cosa cambia, in concreto? I principali punti di novità inserite nel documento permettono che nelle aree protette, come parchi e riserve naturali, viene introdotto il principio del potere sostitutivo da parte di Regione Lombardia qualora l’Ente gestore non sia in grado di adottare il Piano di controllo. Inoltre gli Ambiti e i Comprensori di caccia regionali potranno disporre delle risorse economiche non utilizzate per le attività di controllo e gestione del cinghiale, favorendo la realizzazione di strutture adatte al conferimento e stoccaggio in loco delle carcasse. Le attività di controllo del cinghiale coordinate dalle polizie provinciali potranno essere autorizzate senza necessariamente prevedere la presenza di un agente, utilizzando modalità da remoto.
Lo sparo sarà consentito anche da veicolo, ad esempio dal cassone di un pickup. Gli operatori potranno inoltre avvalersi di visori notturni e qualsiasi fonte luminosa che possa agevolare l’attività. Verranno, comunque, garantite le condizioni di sicurezza necessarie. Introdotta maggiore semplificazione delle modalità per i rilievi biometrici sui cinghiali abbattuti. Infine nella 'zona di restrizione II' gli abbattimenti dei cinghiali sono consentiti come controllo faunistico. Le altre forme di caccia sono permesse, purché rispettino i protocolli di biosicurezza.
In 'zona di restrizione I', la caccia al cinghiale è permessa e deve mirare all'abbattimento del maggior numero possibile di animali. Ulteriori novità riguardano il consumo delle carni di cinghiale abbattuti in Zona di Restrizione II. Finora, tutte le carcasse dovevano essere distrutte, ora sarà possibile autorizzare l'uso domestico privato per autoconsumo degli animali abbattuti, a condizione che transitino presso strutture approvate dal Servizio veterinario delle ATS, nel rispetto di specifiche procedure di biosicurezza e che tali carcasse risultino negativi ai test di laboratorio per la ricerca del virus della PSA.
"La nuova Ordinanza del presidente - conclude l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi - è un'ulteriore risposta alla necessità di controllare questa specie invasiva, a tutela del patrimonio zootecnico rappresentato dagli allevamenti di suini che, ormai da mesi, hanno rafforzato al massimo le misure di sicurezza per proteggere un settore fondamentale per l’agroalimentare lombardo e nazionale. Oggi le carni provenienti dai nostri allevamenti sono le più sicure e controllate al mondoâ”.