Cinghiali sempre nel mirino . Le iniziative per il contenimento

Sondrio, solo nel 2023 sono stati abbattuti oltre seicento selvatici

Cinghiali sempre nel mirino . Le iniziative per il contenimento

Cinghiali sempre nel mirino . Le iniziative per il contenimento

Il cinghiale, introdotto da degli sconsiderati in valle nei primi anni 2000, ha provocato danni alle colture di alcune zone valtellinesi e valchiavennasche e parecchi incidenti stradali. L’animale, non autoctono, è stato oggetto anche di un piano pluriennale di controllo.

Da Palazzo Muzio è stato pubblicato un contributo tecnico per meglio comprendere quale sia ad oggi la situazione relativa alla diffusione in provincia e quali siano le attività messe in atto per il contenimento. Da sempre la Provincia ha cercato di contrastare e contenerne la presenza attraverso una mirata attività di controllo effettuata dalla Polizia provinciale con l’ausilio di cacciatori formati e abilitati attraverso corsi specifici. Oggi si contano oltre 600 operatori qualificati. Un percorso che ha consentito di contenere l’incremento della specie - solo nel 2023 sono stati abbattuti oltre 600 capi - con la conseguente limitazione dei danni. Regione Lombardia, con ordinanza relativa alle "Disposizioni per la prevenzione e il controllo della diffusione della Peste suina africana", ha ulteriormente rafforzare le attività finalizzate alla riduzione del numero. L’ordinanza prevede che la caccia di selezione al cinghiale sia estesa a 5 giorni la settimana, ad esclusione del martedì e del venerdì, che non vi sia alcuna limitazione di orario diurno o notturno e per l’intero anno solare, compresi i periodi di svolgimento di altre forme di prelievo venatorio e con libero accesso a tutti i settori del comprensorio alpino in cui si è iscritti. La caccia al cinghiale, in provincia di Sondrio, deve "essere esercitata esclusivamente dai cacciatori che, oltre ad essere abilitati per la caccia a tale specie, siano anche iscritti alla specializzazione ungulati". La Provincia, nei giorni scorsi, ha approvato i criteri formativi necessari per l’abilitazione alla caccia al cinghiale. Successivamente all’organizzazione dei corsi, la Provincia organizzerà le sessioni di esame. Si procederà, dunque, previo confronto con i rappresentanti del mondo venatorio, all’approvazione di uno specifico regolamento provinciale che definirà nel dettaglio le modalità di svolgimento della caccia di selezione al cinghiale. Fulvio D’Eri