ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Il ritorno di Salmo nel “Ranch”: “Senza social ho trovato me stesso”

Sabato sotto la luna del Lebonski Park, a Rho: “Avevo paura di morire artisticamente, così ho messo in remi alla barca, ho mollato la cima, e mi sono fatto un viaggetto in mare aperto. Dopo aver mollato Instagram e la rete mi sono venute cinque o sei canzoni di getto”

Salmo

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Rho (Milano) – Se ne stanno rintanati giù in fondo alla prateria i sogni del Salmo di “Ranch”, pronti ad illuminarsi sabato sotto la luna del Lebonski Park, il “big live show”, come lo pubblicizza lui sui media, frutto del rigurgito di fantasia che plana lo spettatore tra la ruota panoramica e gli scivoli giganti, gli autoscontri, i pungiball, i tori meccanici del parco delle meraviglie in costruzione a Rho, nell’area di Fiera Milano Live. Già, perché pure per il rapper olbiese, come anticipato attorno a Ferragosto sul palco del Red Valley Festival, è arrivato il momento di riattaccare la spina, come spiega lui stesso. “Avevo bisogno d’isolarmi e di creare un posto tranquillo in cui ritrovare la serenità. Sui social ci ho fatto il deficiente per anni, poi però certe cose hanno cominciato a pesarmi, perché rappresentano un freno alla creatività. All’improvviso ho sentito crescermi dentro una rabbia irrefrenabile, perché avevo paura di morire artisticamente, così ho messo in remi alla barca, ho mollato la cima, e mi sono fatto un viaggetto in mare aperto”.

Il risultato di questa navigazione cullata dallo sciabordio delle onde e dal frusciare del vento è stato proprio “Ranch”, l’album del ritorno che affida proprio al Lebonski Park lo scintillante prologo del World Tour con cui Salmo è in scena pure in sei città italiane ma anche in Spagna, Inghilterra, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti e Canada. “Alla fine, penso di essere rimasto me stesso per non impazzire. Non avevo idea di fare un disco, ma dopo aver mollato Instagram e la rete mi sono venute cinque o sei canzoni di getto”. Il ritorno della tanto agognata creatività che ha sperimentato lo ha portato a dare un’identità precisa al progetto, costruendo il concetto di ‘ranch‘ attorno all’idea di un posto sicuro e isolato, dove ritrovare sé stesso. Il “ranch”, appunto.

“Il ranch è uno stato mentale, una terra felice che vai a cercare nella testa quando non stai bene e ti rendi conto che certe cose non le vuoi più fare; un non luogo del 2070 che ognuno si porta nella mente e può vederci ciò che vuole” ammette. “Il rap ti dà autostima, sicurezza, tanto ego, inizi a sentirti qualcosa, a sentirti qualcuno, a sentirti importante, a volte pensi di essere anche un duro” ammette l’uomo di “Hellvisback”, al secolo Maurizio Pisciottu, che sul palco di Fiera Milano Live potrebbe avere anche ospiti con cui condividere questo suo ritrovato stato di grazia. “A dirla tutta, m’ero convinto pure di essere un po’ cattivo, poi a quarant’anni ho capito, invece, di essere un bravo ragazzo e non nascondo che la cosa mi piace. A volte mi viene pure l’idea di mettere su famiglia. Vorrei avere un figlio, certo. Potrebbe essere il momento giusto, avrei la possibilità economica, la tranquillità. Sarebbe bello”.