ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Il rapper Ernia è diventato papà: “L’album della maturità? Sempre il prossimo”

A tre anni dall’ultimo lavoro esce “Per soldi e per amore” che racconta di affetti, famiglia e amici e contiene la consapevolezza della genitorialità

Il rapper Ernia (all'anagrafe Matteo Professione) con la piccola Sveva. Da poco è uscito il nuovo album "Per soldi e per amore" (Foto Instagram)

Il rapper Ernia (all'anagrafe Matteo Professione) con la piccola Sveva. Da poco è uscito il nuovo album "Per soldi e per amore" (Foto Instagram)

“Sta da gara…” assicura Ernia parlando di Sveva, la figlia che gli ha dato due mesi fa l’influencer e modella Valentina Cabassi. “Devo ancora abituarmi al ruolo di padre, ma posso dire che già da piccola è bravissima”.

Orgoglio di genitore che il rapper milanese, all’anagrafe Matteo Professione, affida pure al nuovo album “Per soldi e per amore”, cresciuto assieme alla consapevolezza di diventare genitore e, forse, anche per questo ripiegato su quello che dice di avere più caro: affetti, famiglia, amici. "Ad ogni nuovo disco mi viene chiesto se è quello della maturità” racconta lui, trentuno anni. “Rispondo che, per me, sarà sempre il prossimo. Anche se debbo riconoscere che ‘Per soldi e per amore’ gli si avvicina parecchio”.

L’ultima fatica, “Io non ho paura”, era del 2022.

“Mi reputo un artista abbastanza rigoroso che realizza dischi ogni due anni, perché quello è il tempo che gli serve per raccogliere e ordinare nuove idee. Così nel 2024 avevo il mio bravo album pronto per la pubblicazione quando, riascoltandolo, mi sono reso conto che non era come volevo. E così ho deciso di fermare le macchine per rifarlo da cima a fondo».

Col pensiero a chi o cosa?

"Innanzitutto, all’ascoltatore. Lo considero, infatti, un disco per i fans perché contiene tutte le mie caratteristiche stilistiche, di flow e di reference, di rimandi alla vita privata. L’iniziale ‘Mi ricordo’, ad esempio, racconta la strana sensazione in cui ti proietta il successo, con la vita decisa dai soldi nonostante da ragazzo avessi preso il microfono in mano mosso da ben altre esigenze”.

In “Figlio di” ci sono i Club Dogo.

"I Dogo sono comparsi ultimamente in dischi di artisti che fanno parte della loro storia come Co’Sang e Dj Shocca, mentre nel mio caso il motore della collaborazione è stato diverso. Merito del produttore Charlie Charles, che durante la lavorazione m’ha spronato a trovare il coraggio di chiedere un feat a Jake, Guè e Don Joe ‘perché tanto per un no non si muore’. Così pure i Dogo fanno parte del progetto assieme a Kid Yugi, Marracash e Madame”.

Proprio Yugi impreziosisce quella riflessione sul mondo dell’hip hop che è “Fellini”.

“Già, un mondo pieno di rapper invincibili, intoccabili, sparati nello spazio assieme alla loro gabbia dorata senza rendersi conto, almeno apparentemente, che non sono il Presidente della Repubblica né Federico Fellini”.  

Nel disco c’è molto piano.

"Presenza legata al fatto che quasi tutte le canzoni sono state concepite piano e voce. Solo una, ‘Berlino’, è nata chitarra e voce”.

“Sono stato benedetto senza che io mi accorgessi / Tanti non ce l’hanno fatta e i sogni erano gli stessi” rappa in “Grato“. 

"Si tratta di un brano che probabilmente non incontrerà il successo di altri, ma ho voluto (anzi, dovuto) mettere a chiusura dell’ascolto per il suo valore. Ritengo, infatti, un dovere per me essere grato alla vita e a quel che m’ha dato. Se ogni nuovo album è la risposta ad una domanda che mi porto dentro, quella di ‘Per soldi e per amore’ è che, alla fine, a vincere è proprio l’amore”