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Sgombero Leoncavallo, il centro sociale colto di sorpresa: “Accorrete numerosi” Ma arrivano pochi militanti

Solo un centinaio di frequentatori risponde all’appello. L’associazione Mamme: “Di certo il Leoncavallo è andato. È una tragedia”. Le manifestazioni di solidarietà (verbale)

Sgombero Leoncavallo, il centro sociale colto di sorpresa: “Accorrete numerosi” Ma arrivano pochi militanti

Milano – La data fissata per lo sgombero era il 9 settembre ma la polizia è entrata in azione con una ventina di giorni in anticipo, cogliendo di sorpresa i militanti del centro sociale del Leoncavallo. Un paio di giorni fa, in vista dello sfratto imminente, hanno lanciato una raccolta fondi di “resistenza” per permettere al Leonka di sopravvivere alle ruspe. Non si aspettavano il blitz delle forze dell’ordine. Oggi, sui social, c’è solo spazio per un post che sembra un sos urgente: “Sono arrivati! Ci stanno sgomberando! Accorete numerosi in via Watteau!”. L’errore grammaticale evidenzia la fretta con cui è stato scritto. All’appello hanno risposto finora poche decine di militanti, del resto è agosto per tutti, anche per gli antagonisti. La situazione è tranquilla, con tutte le arcate presidiate da polizia e carabinieri. 

L'appello lanciato dal centro sociale Leoncavallo colto di sorpresa dallo sgombero
L'appello lanciato dal centro sociale Leoncavallo colto di sorpresa dallo sgombero

Le “Mamme”

“È uno sfratto esecutivo. Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un po' di cose". A farlo sapere sono le Mamme del Leoncavallo, l’associazione su cui grava una richiesta di risarcimento da parte del Ministero degli Interni di 3 milioni di euro. "Di certo il Leoncavallo è andato", constatano con tristezza, parlando di "una tragedia, ma preferendo aspettare per altre dichiarazioni". 

Sfratto Centro sociale Leoncavallo
L'esterno del centro sociale nel giorno del sgombero: poche persone presenti

La solidarietà

Sostegno ai leoncavallini arriva dalla sinistra milanese e non: “A Milano stamattina alle 7.30 le Forze dell'Ordine su ordine del governo Meloni si sono presentate con caschi e manganelli per sgomberare il Leoncavallo. Non un centro sociale qualunque: un presidio culturale, politico, umano. Un luogo che da cinquant'anni dà voce a chi non ne ha, che ha curato ferite sociali che le istituzioni hanno spesso ignorato". Lo afferma Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra. "Oggi - prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi - mentre le forze dell'ordine presidiano via Watteau, si consuma l'ennesimo atto di violenza immobiliare. La nostra totale solidarietà al Leoncavallo. Non ci stiamo a vedere Milano svuotata di senso, ridotta - conclude Grimaldi - a vetrina per turisti e speculatori".