
I carabinieri nel cortile di via Fratelli di Dio 11 alla periferia ovest domenica sera durante i rilievi (Foto Fasani/Ansa)
eMarianna Vazzana
"Mi fa rabbia pensare che sarebbe bastato qualche metro. Un paio di passi avanti o indietro e si sarebbe salvata. Ma la signora Francesca non ha potuto fare nulla: era lì, indifesa". Lo dice Nunzia, la custode del condominio di via Fratelli di Dio 11, due palazzine di sei piani in zona Baggio che domenica sera è stata teatro della tragedia. La signora Francesca Manno era in cortile, vicino ai box, proprio nel punto in cui all’improvviso è piombato il settantenne lanciatosi dal quarto piano per togliersi la vita. Così la vita l’ha tolta a lei, che si è ritrovata suo malgrado ad attutire la caduta ma non ha retto all’impatto micidiale. Ed è morta sul colpo, a 83 anni. Mentre E. M., il vicino aspirante suicida, si è salvato. Ora è in ospedale con fratture alle gambe, un macigno sulla coscienza e una denuncia a piede libero per omicidio colposo. Tempo fa, secondo quanto raccolto dagli investigatori, aveva confidato a un parente: "Prima o poi la faccio finita". Dramma nel dramma.
"Siamo scioccati, una morte assurda" commenta ancora la custode. Chi conosceva Francesca, detta Franca, la descrive come "gentile, sempre curata. Da ragazza, prima di sposarsi, aveva lavorato come parrucchiera e poi si era sempre occupata della casa. Originaria della Puglia, qui viveva dalla metà degli anni ’60 insieme al marito. Una coppia tuttora molto unita. Senza figli. Lei era molto legata al fratello e ai nipoti". Stando ai racconti, la donna usciva poco di casa, passava il tempo con le parole crociate, amava fermarsi a chiacchierare con i vicini. "Era socievole e simpatica", dice Emma Bonolis, una conoscente. "Ogni volta che mi vedeva sulle scale mi faceva complimenti", riferisce un ragazzo residente nel condominio. "Io ho abitato qui per tanti anni, ero sua amica – continua Loredana Massaretto – e sono senza parole. Era una donna bella, dentro e fuori. Io voglio ricordarla allegra, come quando insieme andavamo in piscina. Abbiamo vissuto giornate spensierate". L’ottantatreenne abitava nella scala B. Domenica sera, attorno alle 18.30, sarebbe uscita dal portoncino del suo stabile dirigendosi in cortile, verso i box (il suo è in fondo), sul retro della scala A. "Forse era scesa per andare a prendere delle bottiglie d’acqua. Oppure voleva gettare l’immondizia o semplicemente prendere un po’ d’aria" ipotizza Nunzia, che domenica non era in servizio. Ed è stato un attimo: si è trovata nel punto sbagliato, al momento sbagliato. Quello in cui il vicino della scala di fronte si è lanciato dal quarto piano, cadendole addosso e schiacciandola.
In base a quanto appreso, l’uomo vive al piano rialzato insieme all’anziana madre e ha problemi di mobilità, "cammina con un deambulatore" fanno sapere i vicini. In passato si occupava di manutenzione e riparazione di lavatrici – un’attività che aveva intrapreso affiancando il padre, scomparso qualche anno fa – ed era in pensione da una quindicina d’anni. Nello stesso condominio vive anche il fratello. "Non ci capacitiamo, qui ci conosciamo tutti, non potevamo immaginare avesse intenzione di compiere un atto del genere", aggiunge un altro abitante. In base ai primi riscontri, l’uomo è salito al quarto piano e si è lanciato dal balconcino che si trova nelle parti comuni, sul retro della palazzina, atterrando in corrispondenza del locale immondizia. In quel momento, proprio lì, passava la signora Francesca che è stata centrata e uccisa.
I carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione San Cristoforo sono intervenuti nella palazzina poco prima delle 19, avvertiti dai soccorritori che avevano trovato due persone nel cortile. Inizialmente si era ipotizzato che i due si fossero gettati insieme, ma poi è emerso tutt’altro. Il settantenne, che era cosciente all’arrivo dei soccorsi, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda dove si trova ricoverato, con fratture agli arti inferiori ma non in pericolo di vita. Sulla salma della donna è stata disposta l’autopsia.