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Si torna in tribunale per Torre Milano, il grattacielo costruito come “ristrutturazione”. E il focus si sposta su San Siro

Lo scorso gennaio il gup De Pascale ha disposto il rinvio a giudizio per otto persone su richiesta dei pm .A giugno sono stati ammessi i testimoni citati dalle parti, tra cui il sindaco Sala che sarà in Aula. Per i pm sarebbe avvenuta una trasformazione edilizia in assenza dell’obbligatorio piano attuativo

La Torre Milano, tra via Stresa e piazza Carbonari, è alta 82 metri

La Torre Milano, tra via Stresa e piazza Carbonari, è alta 82 metri

Milano – Oggi si entra nel vivo dell’udienza dibattimentale, la seconda, che ha ad oggetto il palazzo composto da 24 piani che svettano fino ad 82 metri d’altezza nel quartiere Maggiolina, tra piazza Carbonari e via Stresa. La “Torre Milano” ha 80 appartamenti, spazi condivisi e servizi come palestra, piscina e un belvedere “esclusivo” sulla cima. “A un passo dal cielo”, lo slogan, con cui dal 2023 è pubblicizzato il progetto urbanistico.

Lo scorso gennaio il giudice dell’udienza preliminare Teresa De Pascale ha disposto il rinvio a giudizio per otto persone, accogliendo la richiesta dei pm. A giugno il Tribunale ha ammesso tutti i testimoni citati dalle parti, tra cui il sindaco Sala, teste chiesto dalle difese. La accusa dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici è aver qualificato come “ristrutturazione edilizia” invece che “nuova costruzione” l’intervento di demolizione e ricostruzione di due edifici e la loro sostituzione con un grattacielo, oltre a un altro edificio più piccolo. Una “trasformazione di edilizia urbanistica” in assenza di un “piano urbanistico attuativo” obbligatorio per gli edifici con altezze superiori ai 25 metri.

In attesa della fine del dibattimento, intanto il focus della inchiesta si sta spostando anche sullo stadio di San Siro. E, dagli atti della inchiesta della Procura, che a luglio ha acquisito conversazioni e chat fra il fondatore di Coima sgr, Manfredi Catella, indagato per corruzione, e il manager del suo gruppo Luca Mangia, emerge un interessamento al progetto del nuovo stadio. “Perizie San Siro in ns possesso”, scrive Mangia all’immobiliarista il 25 novembre 2024 dopo averlo avvisato nelle settimane precedenti di aver chiesto a un tale “C.M.” la “perizia di San Siro. Tre giorni prima, il 22 novembre, lo avvisa: “Lunedì alle 8.30 passo a ritirare la perizia dell’AdE (Agenzia dell’Entrate, ndr)”. “Mq, destinazioni e valutazione parte ex stadio?“, domanda Catella al manager dopo aver trovato il documento che, su richiesta del Comune di Milano, ha stimato il valore di vendita ai club del Meazza. Mostrando, inoltre, interesse per i volumi commerciali del progetto di Milan e Inter che, oltre alla demolizione dello stadio, prevedete la riqualificazione dell’intero quartiere San Siro.