MATTIA TODISCO
Cronaca

Nuovo San Siro? L’epopea sul futuro stadio e la lunga lista di occasioni perse: la cronistoria dall’inizio

L’annuncio del “nuovo San Siro“ per Inter e Milan nel 2019 sembrava una svolta. I ricorsi dei Comitati e il “no“ della Soprintendenza, fino al colpo di scena di WeBuild

SANSIRO_SPETTACOLO

telecamera riprese televisive diritti TV delle partite del campionato di calcio Serie A TIM Inter vs Hellas Verona Campionato Serie A TIM - 33a giornata Milano 25-04-2021 Stadio Giuseppe Meazza - San Siro foto Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas

Una lunga storia. Non proprio d’amore, più di peripezie, per arrivare a un traguardo che non sembra ancora così vicino da poterlo vedere all’orizzonte. La ricerca di una nuova casa da parte di Inter e Milan, o l’alternativa ristrutturazione di quella attuale, ha radici nel passato remoto e neppure l’essere indietro di tredici anni (and counting...) sull’apertura di un nuovo impianto rispetto ai rivali storici della Juventus ha dato un’accelerata al processo. Il primo tentativo, andato a vuoto, lo aveva fatto l’Inter addirittura dodici anni fa.

2012. Erano i primi di agosto quando la società, allora in mano a Massimo Moratti, annunciò un accordo con China Railway Construction per l’ingresso nel capitale sociale del club e la costruzione di un nuovo stadio entro il 2017. “Sono estremamente felice per questo accordo, anche perché il nuovo stadio era un progetto che avevo in mente da tempo e può diventare qualcosa di concreto”, disse Moratti, ma l’ingente investimento previsto al di fuori dei confini nazionali non convinceva il Governo cinese che intimò al colosso asiatico di ritirarsi.

2015. È la volta del Milan di annunciare una clamorosa svolta. I rossoneri propongono a Fondazione Fiera Milano la costruzione di un nuovo stadio nei terreni della zona del Portello e ottengono il “sì” del Consiglio d’amministrazione.

L’investimento previsto è di oltre 300 milioni di euro, gli studi mostrano un possibile guadagno dai 50 agli 80 milioni l’anno una volta edificato l’impianto. Nelle stesse “zolle“ sorge Casa Milan, che arriva realmente a compimento, mentre il progetto stadio naufraga per volontà di Silvio Berlusconi, nonostante a spendersi per l’idea del Portello fosse stata la figlia Barbara, allora dirigente dei rossoneri. In conseguenza alla scelta del Milan di costruire un proprio stadio al Portello, l’Inter del nuovo proprietario Erick Thohir presenta un progetto di ristrutturazione di San Siro (a quel punto da gestire in solitaria) da 150 milioni di euro. Naufragati i propositi dei “cugini“, quelli dei nerazzurri non trovano più sbocco.

2019. Il 10 luglio Inter e Milan presentano un progetto per un “Nuovo San Siro“: 1,2 miliardi di euro di costi e 60mila posti per il futuro stadio da gestire in compartecipazione. Non solo: l’idea è quella di riqualificare l’intero distretto. Vengono coinvolti due grandi studi che presentano a breve altrettanti rendering, “La Cattedrale“ di Populous e “Gli Anelli“ di Manica-Sportium.

2020. Nell’anno successivo all’annuncio cominciano ad emergere i primi problemi. Alcuni comitati di quartiere reagiscono negativamente, annunciando ricorsi. Nel frattempo il Comune chiede una rivisitazione per quel che riguarda le volumetrie, superiori al consentito.

2021. Durante i guai societari dell’Inter, con giocatori senza stipendi da mesi e il presidente Steven Zhang assente a Milano, il Comune di Milano chiede ufficialmente lumi alla proprietà e ottiene da Suning la garanzia di “un impegno a lungo termine”. I cinesi ricevono un prestito da Oaktree e riescono a restare al timone, nel frattempo la Giunta comunale dà il suo assenso al progetto chiedendo degli aggiustamenti e i club affidano ufficialmente a Populous la costruzione de “La Cattedrale“.

2022. Vengono presentati due ricorsi al Tar contro il progetto da parte del Gruppo Verde San Siro e del Comitato Sì Meazza. Parte ufficialmente il dibattito pubblico indetto dal Comune di Milano, al termine del quale il coordinatore Andrea Pillon presenta la sua relazione, in cui si manifesta una “generale condivisione” del progetto da parte della cittadinanza. Il Milan del nuovo proprietario Gerry Cardinale comincia però a defilarsi: l’imprenditore visita una serie di terreni, tra cui quelli di Sesto San Giovanni, in cui progetta di costruire uno stadio soltanto rossonero.

2023. La Soprintendenza alle Belle Arti indica nel Secondo Anello del Meazza una costruzione di interesse culturale, che di conseguenza non può essere abbattuta, come invece previsto nel progetto dei club. Anche l’Inter comincia a guardarsi intorno, accordandosi per un diritto di esclusiva fino ad aprile 2024 sui terreni della Infrafin all’interno del Comune di Rozzano e avviando uno studio di fattibilità. Il Milan, invece, vira su San Donato Milanese: a settembre presenta al Comune una proposta di variante urbanistica per l’area “San Francesco”, con l’ipotesi di costruire un nuovo impianto da 70mila posti.

2024. Il gruppo WeBuild presenta al Comune un progetto di ristrutturazione di San Siro. Il 21 giugno i club ricevono il piano stesso e prendono tempo per poterlo esaminare. Ieri la nota del Comune di Milano che annuncia come i club stiano “prendendo in considerazione ipotesi relative all’acquisto o al diritto di superficie dello stadio e delle aree di pertinenza”. Le due società hanno però sottolineato di non aver abbandonato le soluzioni alternative tuttora in piedi.