
Lo sfratto del centro sociale Leoncavallo visto dall’alto (Fasani/Ansa)
Milano, 21 agosto 2025 – Il primo a commentare, quando ancora poco si sa su quello che sta succedendo in via Watteau, è Matteo Salvini. Il vicepremier e leader leghista festeggia senza mezzi termini lo sgombero del Leonka: “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”. E il concetto è ribadito, col passare dei minuti, da tanti esponenti del centrodestra. Di segno opposto le reazioni del centrosinistra, tanto che Marco Grimaldi di Alleanza verdi e sinistra lo definisce “un atto di violenza immobiliare”.
Meloni e Piantedosi
"In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti". Lo scrive la premier Giorgia Meloni in un post su X.

Per il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi "lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. Per trent'anni quell'immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell'occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità. Il Governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall'inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4mila immobili. Lo sgombero del Leoncavallo è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti".
Da Sardone a Salvini: le reazioni del centrodestra
"Dopo anni di occupazioni finalmente sgomberato il centro sociale Leoncavallo, covo di delinquenti e ritrovo di illegalità e abusivismo da decenni. I compagni devono lasciare lo spazio occupato dove fanno affari illeciti da anni nel silenzio complice della sinistra". Così in una nota Silvia Sardone, vice segretario della Lega e consigliere comunale. "Nonostante gli appelli e la solidarietà vergognosa di larga parte della sinistra, finalmente la legalità è stata ripristinata. Ora il comune di Milano non osi concedere, con bandi di favore, uno spazio pubblico a questi criminali come purtroppo successo con il Lambretta. No a regali ai centri sociali! Serve attenzione massima anche per possibili immediate occupazioni altrove. Ricordo tra l'altro le vergognose dichiarazioni passate del sindaco Sala che aveva definito il Leoncavallo un valore storico per Milano. Ora la sinistra ci eviti gli attestati di stima verso gli antagonisti: i centri sociali vanno solo chiusi!", conclude.
"Lo sgombero del Leoncavallo segna la fine di una pagina buia per Milano e per l'Italia. Dopo oltre trent'anni di occupazioni abusive, degrado e illegalità, finalmente viene restituito ai legittimi proprietari un immobile che era diventato il simbolo della prevaricazione e dell'arroganza di chi si sentiva al di sopra delle regole". Lo dichiara il deputato di Fratelli d'Italia, Cristina Almici. "Ringrazio il ministro Piantedosi, il prefetto Sgaraglia e il Governo Meloni per aver mantenuto l'impegno assunto a fine luglio al Viminale, quando come delegazione di Fratelli d'Italia Lombardia avevamo sollecitato un intervento deciso su questa storica vicenda. Ora ci auguriamo che il sindaco Sala non pensi di regalare un'altra struttura a chi per decenni ha vissuto nell'illegalità senza averne alcun diritto. Milano e i milanesi meritano rispetto delle regole, sicurezza e sviluppo, non nuove concessioni agli abusivi", conclude.

Le fa il coro Fabrizio Cecchetti, Deputato lombardo della Lega, Segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. “Dopo decenni di illegalità tollerata dalla sinistra, finalmente la legge viene fatta rispettare anche al Leoncavallo. Lo sgombero di oggi a Milano è un segnale chiaro: la stagione dei centri sociali al di sopra delle regole è finita". "La Lega - prosegue - ha sempre chiesto legalità e sicurezza, e con il lavoro del Ministro Salvini questo principio viene ribadito con forza. La legge è uguale per tutti e chi occupa senza titolo deve andarsene, senza se e senza ma".
Il centrosinistra: “Chi esulta è per le lobby e speculazione”
"Nulla è più carente nelle nostre città degli spazi sociali, culturali e democratici, ma nonostante questo la destra di governo agisce per ridurli ulteriormente, facendo sgombrare il Leoncavallo a Milano, un'esperienza che per oltre trent'anni ha arricchito la vita sociale della città, mettendosi a disposizione di centinaia di associazioni e di diverse generazioni di artisti e attivisti". Lo afferma il deputato di Alleanza verdi e sinistra (Avs) e leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. "Questo sgombero è lo sgombero di chi non tollera la politica come organizzazione dal basso delle persone perchà la concepisce solo come attività di supporto della speculazione e delle lobby. Colpisce che oggi a festeggiare lo sgombero del Leoncavallo - prosegue - ci sia anche lo stesso Salvini che da giovane nel '94 lo difese da un altro tentativo di sgombero con un intervento in consiglio comunale: probabilmente all'epoca Salvini era ancora sensibile ai problemi dei giovani e delle persone comuni, oggi invece ad interessarlo sono solo i profitti delle grandi lobby", conclude Fratoianni.
Il Leoncavallo è “non un centro sociale qualunque: un presidio culturale, politico, umano. Un luogo che da cinquant'anni dà voce a chi non ne ha, che ha curato ferite sociali che le istituzioni hanno spesso ignorato". Così Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra. "Oggi - prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi - mentre le forze dell'ordine presidiano via Watteau, si consuma l'ennesimo atto di violenza immobiliare. La nostra totale solidarietà al Leoncavallo. Non ci stiamo a vedere Milano svuotata di senso, ridotta - conclude Grimaldi - a vetrina per turisti e speculatori".
"Nessun rispetto per 50 anni di storia dei movimenti, contro-cultura, aggregazione giovanile, politica dal basso". Lo scrive sui social l'europarlamentare Ilaria Salis. "Avanza la Milano della speculazione edilizia e della gentrificazione, la città della rendita e delle "week": una Milano senz'anima, esclusiva ed escludente, contro i poveri, contro chi vive del proprio lavoro, contro i giovani. Una Milano che appare più ricca e patinata, ma che in realtà è molto più povera e brutta". "Spero che il Leoncavallo - conclude l'europarlamentare - possa presto riprendersi lo spazio che merita. E che mille nuovi spazi sociali vengano conquistati e restituiti alle comunità che nonostante tutto resistono, in una città sempre più ostile e meno accogliente, una città espropriata ai suoi abitanti. Una città da rovesciare! Giù le mani dagli spazi sociali! Giù le mani dalla città!" #Milano è di chi la vive, non di chi ci specula".