REDAZIONE MILANO

Strage familiare di Paderno Dugnano, vent’anni a Riccardo Chiarioni per avere ucciso i genitori e il fratello

Accolta la richiesta della Procura che aveva anche chiesto il riconoscimento di aggravanti come la premeditazione. La difesa, il vizio totale di mente e il proscioglimento. Alla lettura della sentenza il ragazzo è scoppiato a piangere

Riccardo Chiarioni uccise fratello, madre e padre la notte del 31 agosto 2024 quando non aveva ancora 18 anni

Riccardo Chiarioni uccise fratello, madre e padre la notte del 31 agosto 2024 quando non aveva ancora 18 anni

Milano, 27 giugno 2025 –  Il Tribunale dei minori di Milano ha condannato a vent’anni di reclusione Riccardo Chiarioni, il 17enne (oggi appena maggiorenne) che uccise la madre, il padre e il fratellino 12enne, sferrando in totale 108 a coltellate la notte del 31 agosto scorso, a Paderno Dugnano. In tutto questo tempo gli altri familiari, tra cui i nonni, sono sempre rimasti vicini al ragazzo. Non è stato riconosciuto dal giudice per le indagini preliminari (Gup) il vizio parziale di mente nonostante fosse stato accertato da una perizia psichiatrica.

La richiesta della Procura

La procura per i minorenni di Milano questa mattina aveva chiesto la condanna proprio a 20 anni di reclusione: praticamente il massimo della pena, 30 anni, scontata di un terzo per il rito abbreviato. La Procura aveva anche chiesto il riconoscimento di alcune aggravanti, tra cui la premeditazione per omicidio volontario pluriaggravato in maniera prevalente sulle attenuanti e sulla semi-incapacità di intendere e volere. Il ragazzo apparentemente impassibile, appena la sentenza è stata letta ha avuto una crisi emotiva ed è scoppiato a piangere. I familiari presenti gli sono stati vicini e lo hanno abbracciato commosso.

La richiesta della difesa

Chiarioni, detenuto nel carcere minorile di Firenze, è difeso dall'avvocato Amedeo Rizza che invece, aveva chiesto che venga riconosciuto un vizio totale di mente e che sia prosciolto o, in subordine, che venga comminata una pena tenendo conto del vizio parziale e delle attenuanti. 

L’arrivo di Riccardo Chiarioni al Tribunale per i Minorenni di Milano
L’arrivo di Riccardo Chiarioni al Tribunale per i Minorenni di Milano

La perizia della Procura: parzialmente incapace

Nella perizia psichiatrica, depositata il 14 marzo e firmata da Franco Martelli, si dava conto che il ragazzo viveva tra realtà e "fantasia", voleva rifugiarsi in un mondo fantastico, che lui chiamava della "immortalità", e per raggiungerlo nella sua mente era convinto di doversi liberare di tutti gli affetti. Una spiegazione, a livello di analisi psichiche e psicologiche,a quella terribile strage che è sempre rimasta senza un vero movente. Secondo il perito, era parzialmente incapace quando sterminò la famiglia, dopo che a casa quella sera c'era stata la festa per il compleanno del papà.

La perizia della difesa: vizio totale di mente

Anche la difesa ha nominato un consulente, lo psichiatra Marco Mollica, che aveva concluso per un disturbo psichico con vizio totale di mente. Il Tribunale per i minorenni già nelle scorse settimane aveva disposto per il ragazzo cure specifiche in un percorso di recupero psicologico e psichiatrico.

Una foto tratta da Facebook della famiglia della strage di Paderno Dugnano: da destra papà Fabio, mamma Lorenza, Riccardo Chiarioni e il piccolo Lorenzo
Una foto tratta da Facebook della famiglia della strage di Paderno Dugnano: da destra papà Fabio, mamma Lorenza, Riccardo Chiarioni e il piccolo Lorenzo

La confessione

"Volevo proprio cancellare tutta la mia vita di prima", aveva messo a verbale, parlando di quel "malessere" che durava da tempo, ma che si era acuito in estate, e dicendo di sentirsi "estraneo" rispetto al mondo. "Volevo essere immortale,uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero", aveva detto. "E' stata la sera della festa che ho pensato di farlo", aveva riferito davanti alla gip Laura Margherita Pietrasanta.