REDAZIONE MILANO

Stadio di San Siro, il comitato “Sì Meazza” presenta un esposto: “La magistratura valuti l’ipotesi del danno erariale”

Il progetto del nuovo stadio voluto da Milan e Inter nel Parco dei Capitani: per Luigi Corbani “il Meazza è inalienabile perché è un’opera di proprietà pubblica ed è sotto vincolo, quindi non si può demolire”

Lo stadio Meazza e, a destra, il rendering del nuovo stadio su cui puntano Milan e Inter

Lo stadio Meazza e, a destra, il rendering del nuovo stadio su cui puntano Milan e Inter

Milano, 3 maggio 2025 – Il presidente del comitato “Sì Meazza” Luigi Corbani ha presentato venerdì 2 maggio un esposto alla Corte dei Conti sulla vendita dello stadio di San Siro da parte del Comune a Inter e Milan. Secondo l'associazione, che ha già nei mesi scorsi presentato un esposto in Procura sul prezzo di vendita del Meazza, che sarebbe non conforme, la vicenda "sembra fornire elementi di valutazione che destano la preoccupazione di un grave e ingente danno erariale causato dall'operato degli amministratori e dei dirigenti del Comune di Milano – si legge nell'esposto – in concorso con i rappresentanti delle parti private coinvolte, almeno parzialmente già avvenuto e che crescerebbe ad altissimi livelli col proseguire dell'operazione e col suo compimento". 

Luigi Corbani, già consigliere comunale, assessore alla Cultura e vicesindaco fra il 1985 e il 1990, promette battaglia sulla vicenda di San Siro
Luigi Corbani, già consigliere comunale, assessore alla Cultura e vicesindaco fra il 1985 e il 1990, promette battaglia sulla vicenda di San Siro

Il vincolo 

Secondo l'associazione lo stadio "è inalienabile poiché è un’opera di proprietà pubblica, di un autore non vivente, a settanta anni dalla esecuzione – spiega il documento –. Lo stadio Meazza da gennaio 2025 è già sotto il vincolo ed è tutelato, e quindi non si può demolire". Inoltre la procedura della vendita "è del tutto anomala, in quanto per lo più condotta personalmente dal sindaco di Milano in un'interlocuzione con le controparti private che, di fatto, deforma l'ordine logico giuridico degli adempimenti di legge e sottrae spazi alle prerogative di dirigenti e funzionari comunali, ai quali è riservata dalla legge tutta l'attività di gestione". 

L’assemblea pubblica promossa dal comitato “Sì Meazza“ al cinema Anteo lo scorso 13 aprile
L’assemblea pubblica promossa dal comitato “Sì Meazza“ al cinema Anteo lo scorso 13 aprile

Il bando 

Il bando per verificare se ci sono altre offerte per l'acquisto, a parte quella di Inter e Milan è scaduto il 30 aprile, "ma ciò avviene senza che il Consiglio comunale di Milano abbia mai deliberato di mettere in vendita né lo stadio Meazza né le aree circostanti", spiega ancora l'associazione. "Non c’è infine – sottolinea Luigi Corbani, capofila e portavoce del comitato che si batte contro l’abbattimento – alcuna  delibera del Consiglio Comunale con cui sia stata decisa la vendita dello stadio e dell'area, la demolizione del Meazza, la costruzione di un nuovo stadio sull'area del Parco dei Capitani e l'accettazione della proposta delle due società per azioni".

"I rappresentanti del Comune, anche quelli non titolati alla gestione – aggiunge Corbani nell'esposto – emettono provvedimenti e mostrano comportamenti atti a riconoscere alla cosiddetta “Grande funzione urbana” di San Siro una consistenza edificatoria che, di fatto, nell’attualità va stimata di gran lunga inferiore secondo le regole urbanistiche milanesi".

L’altro esposto 

Poco più di un mese fa, lo scorso 24 marzo, il comitato aveva già presentato un esposto partendo dalla valutazione – ritenuta errata e sottostimata – del valore immobiliare dello stadio. L’Agenzia delle Entrate aveva infatti valutato il Meazza quasi 73 milioni e l’area intorno 124, per un totale 197 milioni. Stima contestata da Bersani, che aveva invece valutato il valore immobiliare del Meazza in 312,3 milioni. In questo specifico caso, l’esposto chiedeva che si valutasse il danno provocato alle casse comunali.  

Per il regista britannico Ken Loach il vecchio e glorioso Meazza non va toccato
Per il regista britannico Ken Loach il vecchio e glorioso Meazza non va toccato

La reazione di Ken Loach 

Anche il regista e produttore britannico Ken Loach aveva preso posizione a favore del Meazza con una lettera alla studiosa di politiche urbane e giornalista Lucia Tozzi, tre giorni fa, dichiarandosi “sconvolto” all’idea che possa essere abbattuto. “Condivido il tuo orrore per la possibilità di perdere lo stadio di San Siro – queste le parole del regista 88enne –. È difficile credere che lo stadio di San Siro sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L'idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada”.