
Il regista inglese: nuovo impianto più piccolo? Il prezzo dei biglietti aumenta. Corbani (Sì Meazza): pronti l’esposto alla Corte dei Conti e il ricorso al Tar.
Si firma semplicemente "football fan", tifoso di calcio. Ma Ken Loach è molto di più, è uno dei registi inglesi più noti al mondo, un attivista che ha dedicato tutta la sua opera cinematografica alla descrizione delle condizioni di vita dei ceti popolari. Il regista 88enne, nel 2009, ha dedicato un suo film anche al football, “Il mio amico Eric“, dedicato al fuoriclasse francese Cantona. Stavolta, però, Loach parla del calcio italiano. O meglio, del futuro dello stadio di San Siro.
Rispondendo a una lettera inviatagli da Lucia Tozzi, studiosa di politiche urbane e autrice del saggio “L’invenzione di Milano“, fortemente contraria alla demolizione del Meazza, Loach scrive: "Dear Lucia... Condivido il tuo orrore per la possibilità di perdere lo stadio di San Siro". E, subito dopo, inoltra un "messaggio di sostegno" alla causa di chi vuole difendere lo storico impianto ed è contrario al progetto di Milan e Inter di realizzare un nuovo stadio nell’area di San Siro demolendo quasi interamente la Scala del calcio: "È difficile credere che lo stadio di San Siro sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L’idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada".
Un "no" secco al progetto rossonerazzurro sostenuto dal Comune. "Il calcio è sempre stato uno sport popolare e le grandi squadre sono sostenute dai loro fedeli tifosi – continua il regista –. L’atmosfera che i tifosi creano negli stadi più grandi, come San Siro, può essere stimolante ed esaltante. Quando la capienza viene ridotta e i prezzi dei biglietti aumentano, molti tifosi della classe operaia saranno esclusi. Il loro appassionato sostegno andrà perso e la dinamica del rapporto speciale con la squadra verrà indebolita. Chiunque capisca e abbia a cuore il calcio lo sa. Siamo tutti fiduciosi che i milanesi, appassionati di calcio, non permetteranno che questa distruzione si verifichi".
Una chiamata alle armi, metaforicamente parlando, a cui i contrari alla demolizione dell’attuale stadio, peraltro, hanno già messo mano. Armi legali. Il fondatore del Comitato Sì Meazza, Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano, annuncia infatti una doppia iniziativa che partirà nei prossimi giorni: "Il 2 maggio presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per contestare la valutazione data dall’Agenzia delle Entrate sullo stadio e l’area limitrofa. Una valutazione errata perché le informazioni fornite dal Comune all’Agenzia erano sbagliate. In particolare, la cifra di 124 milioni di euro per l’area limitrofa al Meazza, dove i club vorrebbero costruire il nuovo impianto, è troppo bassa".
Corbani, inoltre, preannuncia un ricorso al Tar per "contestare la procedura avviata dal Comune, dalla delibera all’avviso pubblico per cedere stadio e terreno", un avviso che si è chiuso ieri a mezzanotte (vedi l’articolo sotto). "Una procedura piena di errori perché Sala vuole cedere l’area ai club entro il 31 luglio e dunque ha fatto le cose con troppa fretta", chiosa Corbani.